Origine proverbio

Da dove viene il detto
“Date a Cesare quel che è di Cesare”?
Questo detto, che per completezza sarebbe “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”, è un celebre detto attribuito a Gesù e riportato nei vangeli sinottici, ovvero i tre vangeli di Marco, Matteo e Luca (chiamati sinottici perché se messi a confronto, si possono notare molte somiglianze nella narrazione).
Questo passo è stato interpretato in molti modi e considerato un insegnamento sul laicismo o sull’obbedienza alle autorità civili.

Per dirla più terra terra: dare a ciascuno il suo, ciò che gli spetta e che si è guadagnato, ma non più di quello.
Frase dal Vangelo, Luca 20, 20:
“Essi (gli Scribi e i capi dei Sacerdoti) non lo perdettero di vista e madarono insidiatori, i quali si fingessero giusti per sorprenderlo in fallo durante i discorsi, e poterlo dare in mano delle autorità e in balia del governatore”. Costoro lo interrogarono: “Maestro, sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non guardi in faccia nessuno, ma insegni la via di Dio con verità. E’ lecito a noi pagare il tributo a Cesare, o no?” Egli, conoscendo la loro astuzia, rispose loro: “Perchè mi tentate? Mostratemi un denaro. Di chi è l’immagine e l’iscrizione?” Gli risposero: “Di Cesare”. “Rendete dunque” soggiunse loro “a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio”.
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