Cari lettori, oggi vi parliamo di qualcosa di assolutamente nuovo, ma che custodisce il sapore degli anni passanti da un pezzo. Vi presentiamo in chiave moderna quella che per gli scrittori di una volta era l’unico mezzo per imprimere su carta la loro storia.
Il ticchettio dei tasti, le lettere stampate, i fogli che scorrono. Tutto questo era la macchina da scrivere, sostituita a lungo andare dai computer e poi da tutto il resto. Come le cose migliori, anch’essa ha subito una modernizzazione.
Eccola:
Hemingwrite, si chiama così, un omaggio al grande scrittore americano.
Stesso suono quando si batte sui tasti, ma funzionalità avanzate, infatti si connette a internet tramite wi-fi integrato, ma solo per salvare il proprio lavoro. Ha lo schermo retroilluminato e antiriflesso, niente presa elettrica, ma una batteria interna che dura fino a sei settimane.
E’ già un grande successo, il connubio perfetto fra praticità e design rètro, anche se per ora Hemingwrite rimane solo un prototipo. Dato il parlare che è già riuscita a generare in poco tempo, magari qualche investitore deciderà di farla finire sul mercato.
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