Oggi parliamo del libro 1984 di George Orwell. Uscito in prima edizione nel 1949, è ancora oggi di grande successo, trattando, seppur portati all’estremo, temi di grande attualità.
L’altra giorno noi Books Hunters ci siamo dedicate alla serata “cinema su grande schermo ma a casa sul divano con le coperte tirate fin sopra il naso, con tanto di pausa camomilla rilassante e biscottini di Stresa”. Protagonista assoluto della serata, il film 1984 diretto da Michael Radford.
Il film è uscito nel 1984 e, secondo noi, seppur molto fedele nella riproduzione al libro, avrebbe bisogno di un remake in chiave moderna. Le scene sono lente e sarebbe interessante una trasposizione più ritmata, una rivisitazione “30 anni dopo”…
Non stiamo a soffermarci sulla trama completa di questo capolavoro distopico, ma vorremmo portare la vostra attenzione su un estratto specifico, e cioè quello che parla della stanza 101.
Il protagonista del romanzo, Winston Smith, apparentemente è un tipo malleabile, ma in realtà mal sopporta i condizionamenti del Partito e non riesce ad adeguare la propria mente alle idee imposte dal “Grande Fratello”. Viene arrestato dalla Psicopolizia e gli viene inculcata la tecnica del Bipensiero attraverso tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. Dopo un vero e proprio lavaggio del cervello, il tentativo riuscirà perfettamente, e Winston finirà così allineato al regime.
Questo “addestramento psicologico” viene inflitto attraverso delle torture praticate proprio nella stanza 101.
“Oltrepassa la paura del dolore e della morte, nessuno può resisterle. La sua forma varia da individuo a individuo...”
E per voi? Come sarebbe la “vostra” Stanza 101?
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