Oggi le Cacciatrici ospitano Tommaso Sguanci
Nato a Firenze nel 1980, ha studiato filosofia e teologia a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana. Ispirato dal proprio cammino di crescita interiore, dalle intuizioni ricevute in meditazione, dalle esperienze di vita sue e delle persone a lui vicine, dal contatto con la natura e dallo studio dei miti e delle disparate tradizioni spirituali, si dedica alla scrittura di racconti, filastrocche, pensieri e semplici canzoni. A Catania si prodiga come relatore di conferenze per l’associazione culturale Vivencia (fra le conferenze tenute, una su Tolkien e ‘Il Signore degli Anelli’ e una su ‘La Stoira Infinita’ di Ende, altre su Elia, le opere di Hayao Miyazaki, la meditazione). Insegna religione alle superiori nella zona di Firenze. Nel frattempo si dedica alla scrittura di racconti e di romanzi che abbiamo lo scopo di portare il lettore a un’introspezione e una ricerca interiore, al di là di qualsiasi dogma di fede.
Ecco le sinossi di un paio dei racconti contenuti nel libro:
La fonte dell’amore: Un giovane monaco Zen cerca risposte dal suo maestro su cosa sia l’amore. Inizia cosi la sua ricerca, incitato dall’insegnamento: «L’amore è come l’acqua». Prima si reca al villaggio vicino per poter contemplare l’acqua, ma scopre che il fiume è prosciugato, a causa della diga costruita dal signorotto del luogo. Recatosi da questo, ottiene di poter visitare la tenuta. Dopo un bagno e una meditazione, carpisce le proprietà essenziali dell’acqua. Torna dal maestro e riceve il mandato di mettere in pratica le sue scoperte. Cosi il monaco da quel momento ogni giorno compie lunghi viaggi per portare l’acqua agli assetati, non avendo ottenuto dal signorotto di aprire la diga per dissetare il villaggio. Affrontando varie difficoltà e dopo un colloquio col maestro, torna nella diga. Facendoci il bagno, viene attratto da un luccichio sul fondo. S’immerge e trova una leva, la tira, e una saracinesca si apre, facendo defluire l’acqua con forza nel vecchio letto del fiume. L’acqua distrugge la diga e trascina con sé anche il povero monaco, che diventa tutt’uno con il fiume. Esso torna a scorrere nel villaggio che non patisce più la sete.
L’ultimo bacio: Thorkel è un valoroso vichingo che, tornato da una razzia in terra dei franchi, fa un sogno che cambia la sua vita per sempre: un bacio appassionato da una donna franca. La dolcezza provata nel sogno lo fa impazzire, tanto da non provare più nessun piacere nelle cose. Tornato a casa, si chiude in se stesso, fino a che una megera, chiamata dalla moglie preoccupata, lo pungola, spronandolo a partire per la terra dei franchi, solo, alla ricerca di non sa cosa. Durante il suo lungo viaggio viene attaccato da un lupo. Dopo un’estenuante lotta riesce a ucciderlo ma perde conoscenza. Si risveglia in cura da un vichingo come lui, che vive come eremita nel bosco. Durante la convalescenza si confida con il suo guaritore, e cambia vita. Nel frattempo sogna di nuovo la bella donna franca e scopre chiamarsi Björk. Ripreso il cammino, trova delle miniere e vi lavora. Dopo anni di lavoro ininterrotto, uscendo alla luce del sole, rimane estasiato dalla natura, provando una dolcezza simile a quella del sogno che lo sprona a stabilirsi sulla cima della montagna. Accade poi che un abitante della cittadina oltre la montagna chieda il suo aiuto per liberare il villaggio da un orso mostruoso. Thorkel accetta e affronta il terribile mostro, con l’aiuto di una spada donata dal cittadino. Durante la lotta ha la peggio, ma ogni colpo gli mostra l’amata Björk, ogni colpo è un’infusione di dolcezza. Quando sta per morire, riesce ad uccidere il mostro. Mentre esala l’ultimo respiro, Björk lo cinge e lo bacia, rivelandosi essere la morte, e lui si scioglie in questa infinita dolcezza. Viene sepolto nella chiesa franca e riconosciuto come santo cristiano.
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