“27 gennaio, giorno della memoria” – I libri per non dimenticare

Oggi, 27 gennaio 2015 il Books Hunters Blog, celebra il giorno della memoria.
Vogliamo ricordarlo attraverso i libri e le storie importanti, sconvolgenti, toccanti in essi narrate.
Giorni fa nel nostro gruppo Facebook “Books Hunters”, una delle nostre care admin ha posto una domanda:

“Si avvicina il 27 gennaio, giorno indimenticabile…
Qual è il vostro libro preferito su quel tema?
Il mio è ‘La chiave di Sarah’
(Marika)”



Un sacco di commenti hanno fatto seguito, consigli di lettura, che vogliamo condividere con voi lettori.

“Questo mi è piaciuto tantissimo”

(Barbara)



“Questo è meraviglioso. Ma (non so perché) è praticamente introvabile, eppure è del 2009 ed è Sellerio. Se riuscite a trovarlo… leggetelo!!!”

(Rossana G.)



“Il cavaliere d’inverno. in verità sono tre libri…..è il romanzo più bello che abbia mai letto… per non parlare della storia d’amore e più romantica che possa esistere”

(Tamara D.R.)

“Non si può non vivere questa storia almeno una volta, davvero toccante, emozionante, ben scritta e molto scorrevole (a mio modesto parere) nonostante sia anche una denuncia dello stato socio politico del paese (Russia, seconda guerra mondiale). Non ho più guardato i documentari sull’epoca con gli stessi occhi. Grazie a questi libri ho provato nostalgia per un epoca mai vissuta. Straconsigliato.”
(Joel D.L.)
“‘Un giorno solo, tutta la vita’ mi è piaciuto molto e mi ha toccata nel profondo.”
(Jessika)

“Un classico: Se questo è un uomo di Primo Levi.”
(Roberto B.)
“Non vogliamo dimenticare… perché la realtà a volte riesce a spiegare bene cos’è l’orrore e perché solo avvicinandoci a quella triste verità, possiamo evitare di ripeterla.” (J.M.)
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  1. Ringrazio ancora la mia professoressa di Italiano della scuola media che mi ha incoraggiato a leggere "Se questo è un uomo" e anche "Il diario di Anna Frank". La mia sensibilità di allora e la presa di coscienza dell'enormità dell'accaduto era diversa da quella di oggi, acuita dalla maternità, ma è stato un qualcosa che mi ha formato, facendomi vedere le cose in modo diverso. Quando qualche anno fa sono entrata nel KZ di Dacau sono rimasta traumatizzata. sapevo a cosa andavo incontro, ma sono stata sopraffatta dall'orrore e dall'angoscia e disgustata dall'ignoranza di quelli che si facevano i selfie sorridenti davanti ai forni crematori. Un'altra prova che l'uomo non impara dai suoi errori e che la storia va incontro a pericolosi cicli e ricicli. Ci rimane la speranza che tutto questo davvero non torni mai più.

  2. Sai Katy, in questi giorni, mentre in tv se ne parla, fanno vedere video ecc, mia madre gira canale con un ''non mi piace''… questo comportamento mi fa schifo – sì, schifo è la parola giusta – tanto quanto quelli che fanno i selfie davanti ai forni crematori, a varie stanze dell'orrore…
    Finché ci sarà gente di questo tipo, che preferiscono un isola dei famosi, invece di portare rispetto a chi è morto in certe zone, anche solo con un pensiero, una preghiera, il mondo mi farà schifo…

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