Ospite della nostra BookIntervista è nientepopodimeno che… Chiara Gamberale
Autrice di “Avrò cura di te” insieme a Massimo Gramellini.
Chiara, grazie infinite di averci dedicato un po’ del tuo tempo, per quattro chiacchiere “libresche” con noi.
Gioconda, protagonista del tuo libro, all’inizio è un po’ scettica (e vorrei vedere…) ma poi riesce ad abbandonarsi all’intenso rapporto epistolare con il suo Filèmone. Ma Chiara, crede all’esistenza dell’Angelo custode (quello con la A maiuscola eh…)?
Sì: credo si nasconda nello sguardo di certe persone (poche, pochissime) capaci di cogliere aspetti di noi che a noi stessi sfuggono. Ma è Angelo Custode anche la nostra disponibilità a fidarci di quegli sguardi, anche se, soprattutto se scomodi.
Antonino e Gioconda, i nonni, coppia perfetta. Eppure… Possono apparire l’esatto opposto del rapporto tra Gioconda (nipote) e Leonardo. Il libro ci suggerisce che non sono così diversi. Non è forse vero che l’amore fa dei giri strani, ma poi torna sempre a casa?
In un certo senso è così. Nessuna storia d’amore si somiglia: e in questo si somigliano tutte.
Nel libro si parla di anime: affini, complementari e prescelte. Qualunque sia il tipo di rapporto tra due anime che si incontrano, l’importante è non avere la pretesa di voler plasmare l’altra a proprio piacimento: questo è uno dei messaggi che passa leggendo la storia. Tu Chiara sei propensa ad accettare l’altro così com’è o ti capita di accorgerti che stai levigando le forme spigolose della tua metà?
Non so se sia un pregio o un difetto: ma tendo a innamorarmi anche dei difetti dell’altro. Non ho mai idealizzato un uomo. Anzi. I miei grandi amori hanno sempre affondato le loro radici nelle fragilità, mie e dell’altro.
Leggendo il libro e trovandovi una grande spontaneità, ci è sembrato che Chiara e Massimo si conoscessero l’un l’altra strada facendo. La stesura del libro è avvenuta realmente “per corrispondenza”?
Sì! Ci siamo proprio trasformati in Giò e in Filemone.
Massimo torna a parlare (lo aveva già fatto nel suo libro “L’ultima riga delle favole”) dell’intuizione come strumento per arrivare alla scoperta del proprio talento: tu Chiara hai affrontato questo percorso interiore?
Sì e temo di essere fin troppo intuitiva…In questa fase della mia vita sto cercando di sviluppare anche un po’ di capacità analitica.
I pensieri e le emozioni possono confondere i sentimenti, questo si evince dal libro. Per te Chiara, ragione o sentimento?
La ragione del (vero) sentimento.
Chiara, nella vita reale chi “avrà cura di te”?
Gli amici che per me sono la mia famiglia: Elisa. Michele. Giada, Annalisa. La persona di cui siamo innamorati invece non so se può avere “cura di noi”: per la stessa natura del ruolo che ricopre nella nostra vita, ci mette a rischio!
Chiara ti rinnoviamo i nostri ringraziamenti per queste piacevoli chiacchiere, insieme ai nostri migliori complimenti per il tuo lavoro.
Grazie ragazze!
Laureata in Lettere Moderne all’Università di Bologna. Ha ottenuto la ribalta in campo letterario quando, poco più che maggiorenne, è uscito il suo romanzo Una vita sottile (1999), ispirato a una vicenda autobiografica e da cui sarà poi tratta una fortunata versione televisiva. Nel 1996 aveva vinto il premio di giovane critica Grinzane Cavour promosso da La Repubblica: sono poi seguiti Color lucciola (2001) e Arrivano i pagliacci (2003).
A partire dal 2002 ha cominciato a lavorare come conduttrice televisiva. Ha affiancato Luciano Rispoli a Parola mia (RAI TRE); su Rai Uno ha condotto Gap e, di nuovo sulla terza rete, Quarto Piano Scala a Destra, programma di cui era anche ideatrice.
Dal 2005 al 2008 è stata autrice e conduttrice su Radio 24 della trasmissione Trovati un bravo ragazzo. Ha anche condotto il contenitore culturale Duende sull’emittente lombarda Seimilano.
Nel 2008 ha ricevuto il Premio Campiello (Selezione Giuria dei Letterati) per il libro La zona cieca.
Dal gennaio 2010 al giugno 2012 ha condotto Io, Chiara e l’Oscuro su Rai Radio 2. Nel 2012 ha pubblicato L’amore, quando c’era. Nel marzo 2013 è la volta di Quattro etti d’amore, grazie (Mondadori), seguito pochi mesi dopo da Per dieci minuti (Feltrinelli). I suoi romanzi sono stati tradotti in 16 Paesi e hanno raggiunto le vette delle classifiche di vendita in Spagna e America Latina.
È autrice con Massimo Gramellini di Avrò cura di te (Longanesi, 2014). Attualmente collabora con i giornali La Stampa ed il Riformista e con la rivista Vanity Fair. Tiene un blog sul sito iodonna.it del Corriere della Sera.
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