Buongiorno cari lettori, la nostra caccia settimanale, ci ha portate dritte dritte alla seconda puntata dedicata a “Borgo Propizio” (i libri possono essere letti indipendentemente). Il libro in questione si intitola “E le stelle non stanno a guardare”. Questo romanzo porta dritti dritti nella vita di paese, in mezzo a pettegolezzi, teatrini e alle novità che può portare una nuova giunta comunale insieme a una nuova arrivata in paese. Ah! A volte quanto ci piace chiacchierà!
Tanti sono gli avvenimenti che scombussolano le giornate di Borgo Propizio e dei suoi numerosi abitanti, come la sempreverde zia Letizia, indaffarata a gestire la latteria insieme a Belinda, nipote acidina; le due sorelle Mariolina e Marietta, con il loro teatrino di litigi e riappacificazioni; l’amabile Ruggero, rozzo-che-piace; Dora, più pettegola che giornalaia; il maresciallo capo Bartolomeo Saltalamacchia…
Con a capo il sindaco Rondinella, il paese sfoggia una nuova zelante giunta, il cui assessore alla Cultura, il nevrotico professor Tranquillo Conforti, incarica Ornella di organizzare un evento per l’inaugurazione della biblioteca. Sì, perché il paese ora vuole la sua biblioteca civica. E dovrà essere un evento speciale, o meglio spaziale, addirittura un festival letterario, sotto le luccicanti e propizie stelle del borgo. Be’, non sempre propizie. Le chiacchiere ricominciano il giorno in cui giunge Antonia, una forestiera dai boccoli ramati, che porta un misterioso bagaglio interiore. Scappando da se stessa, è alla ricerca di un luogo dove curare l’anima, tanto da decidere che lì organizzerà la propria vendetta d’amore. Una vendetta contro chi? E perché? Quale che sia il motivo, è un piatto che andrà servito freddo. Ma Antonia non sa che Borgo Propizio ha il dono di cambiare la vita di coloro che varcano la sue mura merlate…
Vi è mai capitato di fermarvi a spettegolare del/della nuovo/a arrivata?
Niente bugie!
O magari siete stati proprio voi “i nuovi arrivati”?
In tal caso, da dove arrivavate e perché?
Il commento del lettore:
Leggere “E le stelle non stanno a guardare” è come valicare un portale del tempo, ritrovando una magia quasi racchiusa in una boccia di vetro, un mondo che solo un cuore puro riesce a intravedere, e in cui bisogna entrare in punta di piedi.
(Aurora Cantini)
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