Stronzo è, chi lo stronzo fa! – Regole per la sopravvivenza

Buongiorno cari lettori! Navigare nel web a casaccio rende bene. Eh sì, perché la nostra caccia libresca ci ha fatto scovare una cover particolare, più che la cover, forse, ad essere particolare è il titolo del libro, il cui contenuto potrebbe ricordarvi “vagamente” qualcosa…
Scommessa?

Cos’è che abbiamo noi e che manca agli animali? La parola, giusto? E cos’abbiamo noi che gli animali non hanno? Ve lo dico io: gli stronzi”. Ti sei chiesto qual è la malattia per cui abbocchi sempre all’amo dello stronzo. Ti sei chiesto se è un problema tuo oppure la cosiddetta sfortuna. Ma ti sei mai chiesto chi sono davvero gli stronzi? Gli stronzi sono tanti milioni di milioni. In famiglia, al lavoro, in treno, al supermercato, a teatro. Ci sono stronzi che ci governano. Sin dai tempi dell’Antica Grecia… “Lo stronzo non è un alieno che arriva e usa violenza all’improvviso. Non è una persona intraprendente come, ad esempio, un rapinatore. Procurarsi un’arma necessita di una certa dose di ingegno e risolutezza. Doti che uno stronzo non possiede. Il rapinatore, poi, è una persona più fedele dello stronzo. È ben difficile che punti l’arma contro suo cugino o un suo amico, cosa che invece lo stronzo fa”. “Stronzology” non insegna a sopravvivere agli stronzi. Non ha la pretesa di essere una guida o un manuale per giovani vittime degli stronzi. Perché ad essi, agli stronzi, non si sfugge. Ma si possono riconoscere. Si possono evitare. Si possono smascherare. Amleto de Silva traccia, con umorismo carsico, una mappa filosofica del nostro tragicomico presente.

Vi incuriosisce vero?
Siamo o non siamo tutti preda degli stronzi? A volte facciamo pure gli stronzi, confessiamolo!

Voi che razza di stronzo siete?
Oppure… che tipo di stronzo avete incontrato, ieri, uscendo per andare a fare la spesa, al lavoro, a ballare…?

Il commento del lettore:
Le regole di un acutissimo analista per sopravvivere ad uno dei flagelli dell’umanità: la stronzaggine. Divertente, sottile, senza peli sulla lingua, De Silva entra ed esce con agilità dal tema di copertina per disegnare un orizzonte futuro nel quale bisognerà combattere per sopravvivere.
(O. Pastore – Amazon)
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