Cari lettori, come sapete ogni tanto ci piace cacciare libri qua e là. Ebbene, a questo giro la nostra attenzione è finita su un romanzo storico. Eh, sarà che ogni tanto ci piace puntare lo sguardo al passato.
495 d.C. Un monaco amanuense rinviene a Cesarea, in Palestina, la testimonianza diretta di Ponzio Pilato sulla passione di Cristo. Per avvalorare e diffondere le tesi ariane di cui è seguace, decide di inserirla all’interno di un codice dei Vangeli commissionato dall’imperatore di Bisanzio. 1105 d.C. L’abate Bartolomeo entra in possesso del Codice a Costantinopoli e si rende conto di avere tra le mani un reperto davvero potente, in grado di scardinare verità consolidate e tramandate da secoli dalla Chiesa di Roma. XIX secolo. In pieno Risorgimento Cesare Malpica, giornalista napoletano, ritrova il Codice a Rossano, in Calabria, e cerca di portare finalmente alla luce il prezioso documento, tramandato segretamente dall’amanuense e nascosto da Bartolomeo. L’intransigenza del vescovo locale e il clima culturale dell’epoca saranno i due grandi ostacoli che Cesare dovrà affrontare per portare alla luce la verità.
Riflessioni:
Già trovare un vecchio foglietto ingiallito dal tempo con scritto poco niente, ci fa sentire parte di quel passato, anche se forse non troppo remoto.
Quando si parla della Chiesa, spesso tutto si trasforma in mistero. La sua storia è senza dubbio avvolta da un velo di cose non rivelate, chiuse nella testa di chi ne fa parte.
Molti libri ne hanno parlato, in molti autori hanno sollevato dubbi o possibili manomissioni e a volte dialogare con essa su certe tematiche, pare essere molto complicato.
E voi lettori, siete affascinati dai misteri che essa racchiude?
Anche chi professa la parola di Dio, può celarci delle verità?
Il commento del lettore:
Storia coinvolgente e appassionante ricca di riferimenti storici.
Un viaggio nel tempo affascinante che incuriosisce sempre di più dopo ogni pagina…
(Maria S. – Amazon)
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