Caccia grossa oggi, cari lettori! Ci siamo imbattute in una grande storia d’amore e altri sacrifici… Una storia VERA, che sa sorprendere e rattristare al contempo. Un romanzo che racconta quanto sia difficile essere normali nella propria diversità, sottolineando il sottile confine che c’è fra la facciata che uno deve mostrare per appartenere al mondo, e la paura che si cela dietro ogni sorriso.
È il 1962 e Jane e Stephen frequentano l’università inglese di Cambridge. Lei è una ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti spagnoli, lui un promettente studente di cosmologia, sempre perso nei suoi pensieri, alla ricerca di una spiegazione semplice e unica dell’universo. Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina indissolubilmente. Stephen ha solo ventun anni, l’età in cui l’immortalità è ancora l’unica ipotesi contemplata, quando riceve una diagnosi sconvolgente: una malattia degenerativa che gli lascia solo due anni di vita. È allora, con il destino alle calcagna, che i due si innamorano perdutamente e decidono di sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen combatte instancabilmente contro la malattia e intanto si butta a capofitto a studiare ciò che a lui più manca: il tempo. Grazie all’amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni all’eternità, uno dopo l’altro. Mentre il corpo di Stephen è imprigionato in limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a espandersi, fino a forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più lontano di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene insieme l’universo ha un solo elemento comune: l’amore.
Riflessioni:
Può un amore rallentare lo scorrere inesorabile del tempo e il suo impeto, combattendo il progredire di una malattia?
La forza per combattere gli sgambetti della vita risiede dentro di noi. Solo noi possiamo scacciare le avversità, rendendole meno dure, traendone soddisfazioni, meriti e vantaggi.
Quanto volte dietro ad un sorriso si nasconde un’anima tormentata?
L’apparenza inganna… Ciò che abbiamo di più prezioso spesso è raggiunto grazie ad un grande sacrificio di mezzi e anche di sentimenti.
Ci sono cose e persone che possono essere il nostro personale “Infinito”. Come guardare le stelle e seppur consapevoli che mai le potremo toccare, ci sentiremo comunque appagati per come le siamo riuscite ad accarezzare con lo sguardo.
Il commento del lettore:
Ci sono medicine e cure che aiutano le persone a superare molti ostacoli, ma storie come questa insegnano che associarle al sentimento del cuore e alla nostra personale dedizione per qualcosa che amiamo, può fare grandi miracoli.
(Jessica – Books Hunters Blog)
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