La Casa di Dante, nel mezzo del cammin di nostra vita

E fu così, che nel 1265, nacque e crebbe sovra ‘l bel fiume d’Arno a la gran Villa (Inf. XXIII 93-94)Dante Alighieri, Sommo Poeta, scrittore e politico italiano.


Dante segnò profondamente la letteratura italiana, la sua fama divenne alta con la Divina Commedia, considerata la più grande opera scritta in italiano.

(La Commedia è suddivisa in tre Cantiche: l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Ogni Cantica, ad eccezione della prima che ne ha 34, è composta da 33 canti così che il poema risulta formato complessivamente da 100 canti.)

Lo scopo di questa narrazione, come afferma Dante nell’Epistola a Cangrande, è quello di ‘trasportare’ l’intera umanità dallo stato di miseria a quello della felicità.

Nel mezzo del cammin di nostra vita…
andammo a visitar Firenze in un fine settimana di giugno 2015
imbattendoci nella storia di Dante: affascinante, difficile, poetica.
Il museo “casa” di Dante, sorge su tre piani. Al primo, le sale ci raccontano la vita privata del Poeta e la Firenze medioevale. Al secondo, ritroviamo la sua vita quotidiana e anche l’esilio a cui fu condannato. Il terzo piano, invece, è dedicato alla Divina Commedia.

Le Books Hunters, camminano silenziose fra le mura della casa del Poeta, affascinate dalla storia di cui le pareti sono intrise. Osservano la vita di Dante con gli occhi del nuovo millennio, ma con il cuore indietro nel tempo.
E fotografano teche e abiti, speziali e pugnali, libri dalle lettere artistiche, monete storiche e mappe della Firenze al tempo di Dante…


Avremmo molte foto da mostrarvi di questa visita alla casa di Dante, ma vorremmo invitarvi ad andarci, perché esserci di persona è tutta un’altra emozione.
La vita di Dante è ricca, fra la poesia, l’amore per Beatrice, la vicenda dell’esilio… Nemmeno dopo la morte per malattia, Dante riesce a riposar tranquillo. Ogni cosa intorno a lui è carica di aspetti affascinanti, che suscitano immediata curiosità e voglia di scoprire di più.
È un passato distante, ma credeteci, molte cose rimangono meglio impresse dentro di noi solo quando ci muoviamo per conoscerle.

E noi ce lo immaginiamo cercar ispirazione fra le stelle…


“E quindi uscimmo a riveder le stelle.”
(Divina Commedia, Inferno, XXXIV, 139)

Affondando tutte le radici del suo sapere, all’estremo atto di ispirazione d’ogni uomo in terra…

“Amor, ch’a nullo amato
amar perdona,
mi prese
del costui piacer sì forte,
che, come vedi,
ancor
non m’abbandona.
(Inf. V)

Firenze, 7 giugno 2015
Books Hunters Blog
Jessica & Barbara

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