Attenzione! Il seguente articolo (parolone…) contiene fatti e concetti già espressi innumerevoli volte in passato, in particolare sui social network. Quindi non aspettatevi niente di nuovo, di particolarmente illuminante e definitivo, è tutta roba fritta e rifritta, anzi, credo proprio che qualcuno di voi troverà irritanti le mie considerazioni. (Soundtrack: Confessioni di un malandrino di Angelo Branduardi, repeat a-b impostato sul passaggio “Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell’ingiuria…”)
Il dibattito fra i sostenitori del libro (cartaceo, quello con le pagine da sfogliare, la copertina in brossura o cartonata, la colla che tiene tutto insieme, tridimensionale e dotato di un certo peso) e quelli dell’ebook (o e-book che dir si voglia, libro digitale, scaricabile gratis o a pagamento da internet in pochi secondi, una sfilza di 0 e 1 che solo i programmi del nostro pc o del nostro e-reader sono in grado di riconoscere e farcelo distinguere da un’immagine o un foglio di calcolo) impera da un bel po’ di tempo nei gruppi di lettori su facebook e nel web tutto. Sono sicuro che ognuno di voi ha la sua opinione in merito e non ho intenzione di farvela cambiare o folgorarvi sulla via di Damasco con la Verità assoluta ma, in qualità di umile imbrattafogli (pardon, bytes) voglio dire la mia, in questo caso affrontando la questione dal punto di vista tecnologico. Partendo da un aneddoto.
Recentemente ho letto un articolo su un tale che fotocopia le pagine di un e-reader e ne realizza libri rilegati con tanto di copertina cartonata. Questo signore (non ricordo il nome) ha dichiarato che lo fa perché ha saputo che talvolta Amazon cancella alcuni ebook dal kindle, se questi non erano in regola con i diritti per la distribuzione (pare che sia successo con un’edizione di 1984 di Orwell), e lui non sopporterebbe di esserne privato. Siamo seri amico, questa pratica ti ha garantito i tuoi 15 minuti di celebrità, ma chi vuoi prendere in giro? Adesso mi verrai a raccontare che filmi i dvd dallo schermo del tuo tv a led con la cinepresa super 8 scovata in un mercatino di modernariato per ricavarne bobine da conservare per i tuoi figli? E gli mp3 li registri su cassetta?
Mi sembra che questa sia un tipo di nostalgia tutta hipster per la sana, buona, vecchia tecnologia analogica (il bene), contrapposta a quella moderna e digitale (il male). La verità è che la tecnologia è tutta uguale, va solo rapportata al momento storico e all’utilizzo che se fa. L’energia dell’atomo è neutra, si può utilizzare per le radiografie (e questa è cosa buona e giusta), oppure per produrre la bomba H (e questo è sbagliato).
La tecnologia non nasce con gli smatphone, i pc o i lettori di ebook; nasce con la prima lancia di pietra che i nostri progenitori hanno realizzato per cacciare e procurarsi il cibo. Il dibattito sull’ingerenza della tecnologia nella vita di tutti i giorni è cosa vecchia. Vi ricordate quelli che si chiedevano: “che bisogno c’è dei cellulari quando esistono già i telefoni a filo?”. Oppure di chi prevedeva il flop dell’automobile rispetto alle carrozze trainate dai cavalli? Per restare in tema di editoria, Gutemberg venne osteggiato dagli amanuensi per l’invenzione della stampa, ritenuta opera del Demonio. La tecnologia è progresso, il progresso è insito nella natura. Tornando ancora più indietro, di qualche miliardo di anni, mi sembra quasi di sentire un vecchio protozoo borbottare: “Chissà dove andremo a finire! Ora c’è questa moda di avere tante cellule! Io ne ho una sola e mi sono sempre trovato benissimo!”.
Per tornare al tema iniziale, libro o ebook… Ma fate un po’ come volete, leggeteli entrambi, leggete solo libri o solo ebook, ma leggete! Tanto è tutta una questione di fazioni, di tifo, sembra di essere al derby.
Io, ultimamente, uso l’e-reader perché mi trovo meglio, attingo a una sterminata di titoli che soddisfano le mie esigenze in fatto di lettura, spendo meno (e di questi tempi la cosa non è da sottovalutare), viaggio più leggero portandomi dietro un’intera libreria e non perdo mai il segno di ciò che sto leggendo. Ma non disdegno i cari vecchi libri, il supporto mi interessa poco, quello che mi appaga sono i concetti, le idee, le storie, non l’odore della carta o il frusciare delle pagine.
Fra l’altro vorrei ricordare che c’è molto più lavoro, macchinari e tecnologia, dietro la realizzazione di un libro che di un ebook, con buona pace degli hipster nostalgici…
A proposito: com’è l’odore delle fotocopie?
Roberto Bonfanti
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