L’ignoranza delle persone colte – Saggio di Hazlitt

A questa nuova caccia “libresca” si unisce a noi la nostra Monia Colianni
Del resto, l’argomento è talmente vasto e interessante da richiedere due mani in più… 
Sì perché oggi parliamo di William Hazlitt e il suo libro “L’ignoranza delle persone colte“.
“Quando si vede un fannullone con un libro in mano, si può essere quasi certi che si tratta di una persona senza né forza né voglia di stare attenta a ciò che le accade intorno”
Sette saggi: pungenti, paradossali, che a tratti potranno sembrare scomodi o antipatici per quanto rivelatori dei lati più ridicoli dell’aspetto umano. William Hazlitt (1778-1830) – considerato uno dei più grandi critici dell’opera di Shakespeare – li compose per la rubrica Table–Talk. Nel primo saggio, che dà il titolo al testo, il critico parte in quarta con l’attacco all’ostentata, fastidiosa e spesso immotivata saccenteria umana, propria soprattutto di lettori e scrittori, smontandone senza pietà molte convinzioni. Seguono: Sul pensiero e l’azione, Sul fare testamento, Sull’effeminatezza del carattere, Sulle istituzioni, Sugli svantaggi della superiorità intellettuale, Sulla paura della morte. Vengono presi di mira categorie, vizi o difetti umani con humor e sarcasmo, con particolare accanimento verso coloro che non accettano i propri limiti. Un’analisi sorprendente per quanto attuale, ma anche un’eccellente prova di componimento in prosa, che risulta scorrevole e divertente, pur nella sua sfacciata critica sociale, filosofica, e morale.
(Monia Colianni)

Riflessioni:
 La specie umana dei “saccenti” è una tra le più diffuse sul pianeta. 
Ostentare un sapere poco realistico è un atteggiamento controproducente, tipico delle persone insicure. 
Per questo consigliamo vivamente questo libro, che potremmo riassumere così: 
“Super Ego Intellettuale: istruzioni di smontaggio”
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