Dissotterrare le proprie paure. Scoprirsi capaci di affrontare i propri dolori.
Guardarsi nel riflesso di un lago e vederle: due braccia così lunghe da avvolgerci il mondo.
Chihiro ha perso da poco la madre e sta cercando di rifarsi una vita a Tokyo, lontano dalla cittadina di provincia a cui la legano brutti ricordi. Nakajima è tormentato da un passato misterioso che gli impedisce di vivere fino in fondo i propri sentimenti. Mino e Chii vivono in una casa nei pressi di un lago, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Il lago è uno dei migliori e più sorprendenti romanzi di Banana Yoshimoto, poetico e inquietante, racconta una storia d’amore inusuale, dove il bisogno di affetto e comprensione diventano più importanti dei tradizionali cliché di una relazione.
Il commento del lettore:
Naturalmente attratta dalle atmosfere lacustri e dal colore blu, non ho potuto fare a meno di leggere questo libro.
È stata una lettura strana. Sì.
Eppure ha un senso, ed è arrivato tutto alla fine.
Ci sono stati dei momenti durante la lettura in cui quello che leggevo mi sembrava talmente insensato, inutile. Sia chiaro, lo penso ancora.
Forse avrei solo voluto cogliere prima, fare un percorso diverso per arrivare al senso della storia.
Non comprendo le ragioni, comprendo i dolori però. Ed è lì che tutto per me, come lettrice che ama trovare ciò che si cela sotto una riga scritta, si fa chiaro acquistando un senso nuovo. Pazienza se arriva tutto di botto, alla fine.
Penso che ne sia valsa la pena.
È incredibile come una storia riesca a colpirti e a trovarti con una sola frase capace di sconvolgere tutto ciò che di essa avevi pensato fino a quel momento.
Poco importa se sia finzione o proiezione di una realtà distorta.
Questa non è una storia che si impone di rivoluzionare il pensiero, e nemmeno di piantare i suoi piedi nella terra umida lasciandoci tracce indelebili.
Importa che a un certo punto, nel momento in cui avevo bisogno di dire qualcosa, quel qualcosa era scritto per me su una delle sue ultime pagine.
Questa è la magia di alcune storie, che sembrano banali, insignificanti, a tratti troppo leggere se si legge con certe pretese, ma poi riescono a dirti:
“Adesso cos’hai da dire, eh?”
Beh, dico che forse non sarà la storia delle storie, ma mi ha fregata.
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