Ciao readers, vi segnaliamo il libro di un autore al suo esordio nel mondo dei romanzi, veterano invece delle produzioni letterarie di racconti. Lui è Mario Pacchiarotti e questo è il suo libro:
Anni Venti del terzo millennio. L’Italia è dominata dalla Fratellanza, un partito con pericolose tendenze assolutiste che ha ottenuto incredibili risultati elettorali. Vengono approvati provvedimenti iniqui, eppure popolari, come la legge che priva gli ultraottantenni del diritto di voto. In questo clima autoritario e distopico, dove la corruzione è ormai pervasiva, c’è qualcuno che decide di ribellarsi. Si tratta dei Baby Boomers, sei affiatati vegliardi che decidono di sferrare un colpo al sistema di governo. Congegnando un piano minuzioso e audace, i rivoltosi organizzano un attacco terroristico contro il Nuovo Palazzo del Parlamento, centro nevralgico di un potere arrogante e insaziabile. I Baby Boomers sono l’ultimo afflato di coraggio in una società assuefatta alla corruzione, l’emblema di una generazione che rischia tutto nel tentativo di risvegliare le coscienze, il gesto estremo e simbolico di un’età non avvezza al consenso: sono la goccia che diventa mare.
Titolo: Baby Boomers: Siamo la goccia che diventa mare
Autore: Mario Pacchiarotti
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
Pagine: 268
Prezzo di copertina: € 12,90 – ebook € 2,99
Uscita: 28 maggio 2016
ISBN-13: 978-1533050328
Questa è l’opinione di un caro amico di Books Hunters Blog, Roberto Bonfanti:
“Con l’espressione baby boomers si intendono i nati negli Stati Uniti fra la fine della Seconda Guerra Mondiale e i primi anni sessanta. Tale termine è stato adottato per indicare quella generazione, anche in altri paesi occidentali, fra cui l’Italia. I baby boomers, nel corso della loro vita, hanno visto tanti cambiamenti: le rivoluzioni socio-culturali dei ’60, l’estremizzazione politica e gli anni di piombo del decennio successivo, la grande illusione degli anni ’80, la corruzione, le stragi di mafia, le crisi economiche. Ora, nel 2030, un gruppo di loro, ormai in età in cui sarebbe giusto godersi pensione e riposo, decide di fare un’azione dimostrativa, non rassegnandosi ad accettare passivamente un governo che, pur non essendo totalitario e opprimente ai livelli orwelliani, è sistematicamente corrotto, improntato al controllo delle coscienze e all’imposizione del pensiero unico, nonché particolarmente avverso agli anziani, avendoli di fatto emarginati ed estromessi dalla vita sociale e civile. Anche se si servono di armi per arrivare al loro scopo, il messaggio che vogliono lanciare con l’attacco al nuovo Palazzo del Governo è non violento, positivo, di risveglio e ribellione verso i poteri forti dai quali si sentono traditi e vilipesi. Sulla loro strada troveranno il commissario Marchetti, poliziotto diviso fra dovere e coscienza, che alla fine dovrà decidere da che parte stare. Un romanzo dalla trama articolata, contaminato da vari generi: distopia, fantascienza (c’è di mezzo anche la realtà virtuale), thriller, in cui l’autore conferma quanto di buono ci aveva già mostrato con i suoi racconti; l’idea di fondo è originale, i personaggi ben disegnati, i dialoghi credibili e la tematica favorisce la riflessione. Ho seguito lo sviluppo di questo romanzo fin dalla prima stesura, su invito di Mario sono stato uno dei lettori beta, ho apprezzato tutto il suo lavoro per rendere questo libro un prodotto ben confezionato, dalla copertina, all’editing, alle limature della trama e della scrittura; il risultato non può essere considerato meno che ottimo.
A questo punto posso dire di aver letto pressoché tutta la produzione letteraria di Mario Pacchiarotti, che sia uno dei miei autori indie preferiti?”
Mario Pacchiarotti
Sono nato a Roma e ci ho vissuto fino a qualche anno dopo il matrimonio. Non mi sono allontanato di molto, vivo sulle pendici dell’antico vulcano che ha formato i Colli Albani, e che speriamo continui a sonnecchiare. Di mestiere sono informatico, le mie passioni sono molte, quella che domina questi anni della mia vita vede al centro i libri, da scrivere e da leggere. La mia specialità è scrivere cose che generano più domande che risposte. Quello che mi piacerebbe imparare a fare è scrivere cose che sembrano avere un significato e invece ne hanno un altro. O che hanno un significato diverso per ogni persona che le legge. Scrivere cose che fanno pensare. Non importa se succederà solo ad alcuni. Io ci proverò.
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