“Era mia madre” di Iaia Caputo – Un libro sulle donne e sulla fragilità da trasformare in arte di vivere

Vi segnaliamo il romanzo di Iaia Caputo edito da Feltrinelli: “Era mia madre”.
Un libro sulle donne per la giornata delle donne.
“Tua madre era una persona autentica, Alice, con i suoi segreti, le sue bugie, forse, le verità taciute. Non ha mai finto di essere quella che non era: questa è l’unica cosa che conta.”

Iaia Caputo scava nel cuore di una figlia per arrivare al grande cuore di sua madre, per ripercorrere la catena dei giorni e dell’accadere, perché capita che infine sia il dolore che insegna l’arte di vivere.

Titolo: Era mia madre
Autore: Iaia Caputo
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa
Uscita: 12 maggio 2016
Pagine: 176
Prezzo (cartaceo): € 15,00
ISBN: 9788807031922
Prezzo (ebook): € 9,99
EAN: 9788858825297

Il libro:
Parigi. È qui che la passione per la danza ha condotto Alice, acrobata di un’esistenza precaria come la maggior parte dei suoi coetanei: la generazione senza futuro, quella immersa in un eterno presente che si sente derubata da chi l’ha preceduta. Il suo vivere fuori squadra e senza radici è in parte anche una sfida alla madre – insigne grecista, docente universitaria, alle spalle brucianti passioni politiche e un presente di dolenti disillusioni –, da sempre convinta che l’unico antidoto al caos e alle brutture del mondo è la bellezza; che ci si può considerare vivi fino a quando ci si lascia sopraffare dalla nuda poesia dell’esistenza. Dopo uno scontro feroce, la accompagna alla stazione e, mentre un giovane pianista “di strada” sta suonando con mani incerte una semplice melodia, la madre si accascia.
A Napoli, dove la riportano in coma, quel corpo diventa per Alice uno scrigno di memoria e un enigma, a ogni nuova scoperta – sorprendenti segreti e impensate fragilità – una figura sempre più mutevole e cangiante. Il ritorno a Napoli coincide per lei con il ritorno nella casa della sua infanzia, dove è costretta a una difficile convivenza con il padre, chiuso in una scontrosa solitudine. In quel grande appartamento che la madre “aveva impaginato come fosse un’opera destinata a diventare il suo capolavoro”, e dove ogni cosa appare raggelata nell’attesa, la vita torna comunque a sussurrare parole: c’è da scoprire chi è stata veramente quella donna così passionale che ora “dorme”, c’è da preparare una dipartita che chiama sulla scena fantasmi d’amore.

“Taglienti, le memorie. Eppur densa di vita, la preparazione alla morte.”
(Antonio Calabrò, www.ilgiorno.it)

L’autrice:
Iaia Caputo (1960) è nata a Napoli e vive a Milano. A lungo giornalista, ha tenuto la rubrica di libri per “Marie Claire” e per “Flair” dal 2001 al 2006. Ha scritto per “Il Diario” e attualmente per “D di Repubblica”. Ha pubblicato i saggi Conversazioni di fine secolo (La Tartaruga, 1995), Mai devi dire. Indagine sull’incesto (Corbaccio, 1996), Di cosa parlano le donne quando parlano d’amore (Corbaccio, 2001), e il romanzo Dimmi ancora una parola (Guanda). Per Feltrinelli ha pubblicato Le donne non invecchiano mai (2009), Il silenzio degli uomini (2012) e Era mia madre (2016).
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