Amici Hunters, oggi la nostra rubrica dedicata agli autori esordienti ospita Marco Magurno.
Marco è nato a Pescia (Pistoia), vive e lavora a Pisa.
Si occupa attualmente di comunicazione visiva, design grafico e Web. Il suo primo libro è Diorama (Il Saggiatore, 2016).
Ci dice del suo libro:
“È una sequenza impazzita di immagini e testi che tenta di raccontare il contemporaneo italiano, e che, accidentalmente, ha preso la forma di libro (è la traslazione di un flusso elettronico, dalle reti sociali alla carta).”
Se si osserva da quelle feritoie che sono oggi gli schermi, la realtà sembra esplosa. Gli schermi stessi sembrano esplosi. Si toccano i dispositivi, per mobilitare ciò che non ha volume fisico e appare come una sterminata legione di fantasmi, un iperuranio abitato da immagini e suoni e infinite connessioni, in cui la vita umana si consuma secondo i ritmi di un’accelerazione prodigiosa e imprevedibile. Il panorama in cui ci muoviamo, tra social, reti e reiterate abolizioni (del tempo, dell’istanza morale, dell’economia e della politica: di ciò che fu il mondo pretecnologico), è divenuto Diorama: una situazione infinita, in cui natura e artificio manifestano una continuità aberrante per chi non immaginava il futuro in questa forma. Testimoni voraci dell’osceno e dell’inerme, affamati di sogni da spendersi in una realtà immersiva e diversa da quella nativa, gli umani si sono repentinamente trasformati da frequentatori di ambienti virtuali nell’epitome dello spettatore: l’occhio che vede se stesso e assiste a tutto.
Marco Magurno da anni opera all’interno di questo Supermondo, utilizzandone l’atmosfera, gli stili e le immagini come un artista rinascimentale impiegava i pigmenti. Accumulando icone e suggerendo apparentamenti inediti tra fatti che un tempo si sarebbero detti storici, Magurno mostra la grande migrazione di cui il Diorama è il compimento, organizzando il regesto estetico di un mondo lanciato verso l’infinitudine, un museo dal vivo in cui si è da sempre entrati, l’età adulta delle immagini che nella pubertà apparvero televisive o popolari, non ancora autonome o «coincidenti con noi stessi».
Con Diorama si dà vita a una storia universale in cui affluiscono tutti i generi e le sovrascritture: da Warburg a Deleuze, da Kafka a van Gogh, dalla sapienza antica al postumanesimo. Diorama è l’Opera alchemica nel tempo singolare in cui il futuro collassa nel presente e disegna il destino della specie che si trascina oltre le colonne d’Ercole del cosmo fisico, compiendo tutte le profezie e consumando i confini tra farsa e tragedia.
Titolo: Diorama
Autore: Marco Magurno
Editore: Il Saggiatore
Pagine: 324
Prezzo di copertina: € 24,00
Uscita: 2016
ISBN: 9788842822448
“Il paese in cui sono nato e continuo da sempre a nascere è questa terra lunare, quest’ovale sventrato dall’impatto dei corpi celesti; è questa pianura che non ha termine, la valle distesa su faglie inquiete che porta il nome di Italia.
In questo paese, che è il mio paese, il paese di molti, il paese di tutti, ogni panorama è mentale. La natura è selvaggia, è stupenda, è morta.
Per ogni dove esistono dunque nature morte. Non vi è spazio che ne sia privo: ogni fiore – e tutti i fiori sono bellissimi – è un dispositivo a servizio della morte. Appaiono, tali dispositivi, tali nature, tra le crepe dei muri e lungo gli argini, sul riflesso degli occhi, su ogni liquida superficie che tremando riflette il mondo. Sono sugli schermi, sono qui”.
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