Cari Hunters, non servono molte parole per presentare questo libro. Oggi è il 19 luglio, anniversario della morte di Paolo Borsellino, che morì a Palermo nel 1992 a seguito di un attentato mafioso.
Voleva che se ne parlasse, ognuno con i propri mezzi, ognuno con le proprie parole. Noi lo facciamo facendovi conoscere questa pubblicazione di Feltrinelli.
“Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento… Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno.”
(Paolo Borsellino)
Titolo: L’agenda ritrovata (sette racconti per Paolo Borsellino)
Autore: AA.VV.
Editore: Feltrinelli
Genere: Racconti
Uscita: 15 giugno 2017
Pagine: 186
Prezzo (cartaceo): € 15,00
ISBN: 9788807032523
Prezzo (ebook): € 9,99
EAN13: 9788858829509
L’antologia:
Un filo resistente lega gli uni agli altri i racconti di questa antologia: un’agenda rossa. Si affaccia dalla pagina declinata in diversi modi, una volta ha i fogli strappati, un’altra è gonfia di biglietti di teatro, ma sempre intende ricordare quella appartenuta a Paolo Borsellino – che conteneva appunti, nomi e forse rivelazioni sulla strage di Capaci, scomparsa immediatamente dopo l’attentato mafioso del 19 luglio 1992 e mai più riapparsa. Sette autori, ciascuno con la propria storia, la propria sensibilità e la propria voce, riattualizzano con altrettanti racconti inediti, scritti appositamente per “L’agenda ritrovata”, il nucleo dell’impegno di Paolo Borsellino e gli interrogativi ancora aperti a venticinque anni dalla strage di via D’Amelio – la verità negata, il bisogno di giustizia, la sottrazione indebita, il mancato ritrovamento, la resistenza della politica… Ci riescono senza il bisogno della cronaca dei fatti: ci riescono inventando storie. “Uno scrittore che fa il suo dovere,” sottolinea Marco Balzano nell’introduzione, “è prima di tutto uno scrittore che scrive bene e che sa consegnare agli altri una storia. Volevamo un libro vivo, completamente calato nell’oggi, senza ulteriori mitizzazioni, senza altre ipocrite santificazioni, che sono servite soltanto a collocare in un olimpo inaccessibile chi apparteneva alla collettività e solo per questa si è sacrificato. La letteratura, invece, quando è letteratura, compie sempre un’operazione di avvicinamento”. Un avvicinamento che è anche un viaggio da Nord a Sud – Helena Janeczek (Lombardia), Carlo Lucarelli (Emilia-Romagna), Vanni Santoni (Toscana), Alessandro Leogrande (Lazio), Diego De Silva (Campania), Gioacchino Criaco (Calabria) ed Evelina Santangelo (Sicilia) -, “un passaggio di testimone”, scrive Gianni Biondillo ricordando com’è nato il libro, “per raccontare non tanto dov’eravamo alla morte dei due magistrati, ma dove forse siamo stati in questi anni, tutti noi: chi silente, chi indifferente, chi deluso, chi vigliacco, chi sempre e comunque, ostinatamente contrario, in prima fila”.
Un’agenda sparita. Un’agenda ritrovata. Entrambe di colore rosso.
Quella sparita apparteneva a Paolo Borsellino ed è misteriosamente scomparsa subito dopo il tragico attentato del 19 luglio 1992 in cui persero la vita il magistrato e la sua scorta. Si trattava di un documento importante che conteneva appunti, nomi e forse rivelazioni sulla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone. Che fine avrà fatto? Cosa c’era scritto? Chi ce l’ha? Tutta l’Italia se l’è chiesto e se lo chiede ancora perché a queste domande non sono mai state date risposte.
Quella ritrovata è una copia identica di quella smarrita. Ce l’ha Salvatore Borsellino, e l’ha consegnata all’associazione culturale L’Orablù di Bollate, Milano. Per commemorare i venticinque anni della scomparsa di Paolo Borsellino e della sua scorta, l’associazione L’Orablù ha organizzato una ciclo-staffetta che ha pedalato l’Italia intera, da Bollate/Milano (25 giugno) a Palermo (19 luglio) con questa agenda ritrovata e per testimoniare che c’è un’Italia che non ha dimenticato e non dimentica.
L’agenda ritrovata è diventata così il simbolo di un’iniziativa che vuole diffondere e rafforzare nel nostro Paese i valori della lotta alla mafia e della legalità. Dalla partenza all’arrivo spettacoli teatrali, concerti, proiezioni e dibattiti si sono svolti nelle diverse tappe in cui l’agenda è stata ospitata.
Al lungo itinerario dell’agenda ha partecipato il Gruppo Feltrinelli, che ha accompagnato l’iniziativa con un libro edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore e una serie di eventi nelle Librerie laFeltrinelli.
La ciclo-staffetta è stata preceduta dall’uscita de L’agenda ritrovata. Sette racconti per Paolo Borsellino, raccolta curata da Gianni Biondillo e Marco Balzano e composta da sette testi di altrettanti scrittori rappresentanti di alcune delle regioni italiane che sono state visitate: Helena Janeczek (Lombardia), Carlo Lucarelli (Emilia – Romagna), Vanni Santoni (Toscana), Alessandro Leogrande (Lazio), Diego De Silva (Campania), Gioacchino Criaco (Calabria) ed Evelina Santangelo (Sicilia).
Tra il 15 giugno e il 18 luglio il libro “L’agenda ritrovata” ha seguito da vicino la ciclostaffetta organizzata da “L’Orablù” attraverso un tour nelle Librerie laFeltrinelli. Autori e curatori del libro hanno incontrato il pubblico nel corso di quattro “tappe”, da nord a sud Italia. Il viaggio letterario in memoria di Paolo Borsellino si è concluso, naturalmente, con la tappa finale a Palermo martedì 18 luglio (laFeltrinelli di via Cavour).
A Palermo, il 19 luglio 2017 e dopo oltre duemila chilometri di pedalate, l’agenda ritrovata viene riconsegnata a Salvatore Borsellino che, in tutti questi anni, non ha mai smesso di lottare.
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”
(Paolo Borsellino)
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