SpazioEsordienti dedicato a… Andrea Dalmasso

Buongiorno Hunters, il nostro SpazioEsordienti torna oggi con un nuovo ospite, Andrea Dalmasso.
Andrea ha scelto di presentarsi non con una biografia classica, ma con questa lettera:
Cara Professoressa C.,
lei non si ricorderà di me, ma io sì.
Sono stato un suo allievo nei primi anni novanta quando lei insegnava al B.
Perdoni la povertà di questa mail, ma mentre sto scrivendo sono svenuto sulla tastiera.
Per cercare un suo contatto, non ho dovuto faticare per niente, mi è bastato scrivere il suo nome e si sono aperte tutte le sue pubblicazioni. 
E lì ho incominciato a vacillare. Ma quando sono incappato nel suo c.v. non c’è stato niente da fare.
Bum!
Mamma mia che roba…
Ricordo la sua passione per l’India e lo studio del Sanscrito, ma lei è un uragano!
Vivissimi complimenti per la sua carriera e adesso quello che devo dirle mi diventa ancora più difficile.
Ci provo: in quei lontani anni passati insieme al B. lei aveva scoperto una mia modesta predisposizione alla capacità di raccontare storie, al punto di invitarmi a partecipare ad un concorso letterario per studenti. Ma si sa che l’adolescenza maschile non è il periodo in cui solitamente si seguono i consigli sensati. E io, per non essere radiato dalla categoria, ovviamente non l’ho fatto. Molto probabilmente non sarebbe cambiato nulla nella mia vita, ma non è questo il punto. Il punto, cara Professoressa, è che quel suggerimento mi ha sempre continuato a ronzare nel cervello e, quando a quarantadue anni suonati si è fatto noioso e prepotente come una zanzara, non sono più riuscito a scacciarlo.
Ebbene, io non so come sia potuto succedere e nemmeno perché, ma una settimana fa è uscito il mio primo libro. E tra tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita, lei è quella a cui devo dire grazie più di tutti. Se non fosse stato per lei, quella zanzara non sarebbe mai venuta a darmi fastidio e io non avrei assaporato la bellezza della scrittura fine a sé stessa. E, anche se difficilmente riuscirò a insidiare Fabio Volo, e non sarà questo un libro di cui si parlerà negli ambienti che contano, resta comunque il fatto che lei mi ha dato la possibilità di crederci. Ed è per questo che a pagina tre non c’è il nome di mia moglie, né dei miei due figli. C’è il suo Professoressa C. 
A lei ho dedicato il mio libro, perché era giusto così.
Grazie per tutto quello che ha fatto per me.
Un abbraccio e Cento di questi giorni.
Orlandi e Provenza non possono ancora saperlo, quando partono a bordo di una sgangherata Citroën in un pomeriggio di fine estate, ma la loro amicizia crescerà e sopravviverà al tempo, ai fantasmi del passato, al rigore del viaggio, della prigione, di una bollente Sicilia in rivolta. Dopo che l’ombra del tradimento arriva a turbare il loro equilibrio e un evento sconcertante li allontana, i due personaggi si ritrovano per caso nella stessa piazza vuota e assolata in un mattino d’agosto, la cui apparente quiete li costringerà a confrontarsi con gli equivoci del proprio coraggio e della propria vigliaccheria. Scopriranno così di condividere molto di più di un semplice lavoro. La storia di Orlandi e Provenza, fotografo uno, giornalista l’altro, entrambi con un passato che si ripresenta, ci intriga e appassiona con le sue vicende complicate ed emozionanti a bordo di una vecchia Citroën, in un Sud in cui il vento sembra cambiato.
Titolo: Cento di questi giorni
Autore: Andrea Dalmasso
Editore: Enzo Delfino Editore
Pagine: 248
Prezzo di copertina: € 10,99 – ebook € 4,99
Uscita: 29 giugno 2017
ISBN: 978-8826051550
“Avete presente i film di Salvatores? La voglia di scappare di Puerto Escondido e l’ironia di Marrakech Express?
Bene.
Sono tutti qui dentro.”
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