“Tom Hanks è anche un autore sapiente e divertente. Maledizione.”
Con queste poche parole Steve Martin rende giustizia al libro di Tom Hanks, “Tipi non comuni“, una raccolta di racconti in libreria per Bompiani.
La prima opera letteraria di un grande attore che dà conto della sua passione di collezionista. Diciassette racconti, diciassette storie di macchine per scrivere. Uno strumento desueto e affascinante che torna a dare valore alla parola soppesata, scelta, infine composta e impressa nella carta.

Che cos’hanno in comune un immigrato bulgaro smarrito tra le mille luci di New York, un magnate del futuro che s’innamora perdutamente di una signora in verde del 1939, una neodivorziata disillusa che prende le misure del nuovo vicino troppo interessante per essere vero, un bambino sballottato tra mamma e papà, un giovane attore in overdose promozionale? La colonna sonora delle loro storie: il ticchettio obsoleto e affascinante di una macchina per scrivere. Tom Hanks, che è un grande appassionato e collezionista di questi dinosauri della tecnologia, dedica loro diciassette racconti, tutti diversi, tutti in bilico tra passato e presente, tra realtà e illusione. Che ve ne sembra dell’America? È la domanda che serpeggia come un basso continuo sotto queste piccole storie di amarezza e ambizione, fatica e desiderio. Con qualche esplosione di pura comicità.
Film e personaggi di Hanks riemergono nei racconti, come se l’attore-narratore impersonasse una ricorrente antropologia americana disegnata con pochi tratti decisi.
Paola Zanuttini, Il Venerdì di Repubblica
Titolo: Tipi non comuni
Autore: Tom Hanks
Editore: Bompiani
Pagine: 384
Prezzo di copertina: € 18,00 – ebook € 9,99
Uscita: 15 novembre 2017
ISBN: 978-8845294907
Tom Hanks ha cominciato a scrivere questa raccolta di racconti nel 2015.
“Nel frattempo ho girato film a New York, Berlino, Budapest e Atlanta e ho sempre scritto mentre lavoravo. Ho scritto in albergo durante i tour di lancio dei film. Ho scritto in vacanza. Ho scritto sugli aerei, a casa, e nel mio studio. Quando ho potuto permettermi un impegno regolare ho scritto la mattina, dalle nove all’una.” A scatenarlo così la passione per le macchine per scrivere – le colleziona da tempo – che si è trasformata in passione per le storie sulle macchine per scrivere: Hanks ha anche creato un’app, Hanx Writer, che simula sul telefono o su un pad la scrittura e il suono di una macchina per scrivere e non dà la possibilità di correggere gli errori. In questi diciassette racconti la presenza dell’oggetto tanto amato è forte e chiara, sia per la vista che per l’udito. Che cos’hanno in comune una ragazza che non sa cosa fare di sé, un uomo anziano ricchissimo e annoiato, in cerca di emozioni da pagare a suon di milioni di dollari, un giocatore di bowling capace di compiere un’impresa incredibile, una guardinga neodivorziata che trasloca in un quartiere nuovo coi suoi due bambini, un immigrato sopravvissuto a una guerra alle prese con la ferocia e la solidarietà di New York? Una macchina per scrivere, appunto. Che ticchetta in sottofondo, segnando il passo di una prosa sicura e sfaccettata.
“Ciascuna macchina per scrivere imprime nella carta una traccia permanente dell’immaginazione attraverso tasti, martelletti, stoffa e inchiostro: una versione più morbida dell’incidere le parole nella pietra.”
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