“In giro per parole”: nuovi incontri letterari

Per la nostra rubrica “In giro per parole”, nuovissimi appuntamenti letterari:



Mercoledì 7 marzo 2018 ore 18.00, l’autore Shi Yang Shi presenta il suo libro “Cuore di seta. La mia storia italiana made in China”, (QUI il nostro articolo), al Mondadori Bookstore di Piazza dell’Insurrezione, 3 a Padova.
Dialoga con l’autore, Paola Ellero, co-fondatrice del Caffè letterario multiculturale ed esperta di comunicazione interculturale.
Io sono cinese. E sono italiano. Mi sento un albero anfibio in grado di vivere sia nell’acqua sia sulla terra, ma con le radici sprofondate nell’eredità culturale e spirituale degli uomini, a partire da quella dei miei antenati
Per tutto il viaggio me ne restai con la testa appoggiata al sedile. Era la prima volta che volavo, mi facevano male le orecchie, avevo un po’ di nausea, e mi spaventavo ogni volta che l’aereo traballava. Nei pochi momenti che ero sveglio sbirciavo verso il finestrino alla mia sinistra e inventavo storie coi personaggi che le forme delle nuvole di volta in volta mi suggerivano. Erano nuvole di mían hūatáng, ‘cotone caramella’, lo zucchero filato che spiluccavo, in Cina, fra le bancarelle dei mercatini serali. Era il marzo del 1990 e, a soli undici anni, stavo volando verso Oūzhōu, l’Europa, insieme a Mama, mia madre… 
Inizia così l’avventura di Shi Yang Shi in Italia, un mondo sul quale ha spesso fantasticato ma che scoprirà fin da subito molto diverso da come lo aveva immaginato. Dopo un viaggio interminabile, infatti, il piccolo Yang, in Cina studente brillante e figlio unico adorato di genitori benestanti, si ritrova a Milano, senza il padre, costretto a dormire insieme a Mama su giacigli improvvisati nella cucina di una famiglia di conoscenti, alle prese con una lingua di cui non sa nemmeno una parola e circondato da lǎowài, stranieri dagli occhi grandi e naso grosso che si assomigliano un po’ tutti. Tutto per lui è nuovo e difficile, e dopo solo pochi mesi che sembrano però una vita intera, i suoi sogni di bambino si sono già accartocciati l’uno dopo l’altro di fronte alla realtà. A mano a mano che questo accade, lo strappo che la partenza da Jǐnán ha prodotto nel suo giovane cuore di seta avanza, inesorabile e silenzioso. Perché la sua anima è divisa, in bilico, tra la vecchia vita in Cina e la nuova in Yìdàlì, tra vecchie e nuove abitudini, tra la voglia di rispettare la tradizione e la famiglia e il desiderio di affermare se stesso, realizzando i suoi sogni. Come se dentro di lui germogliasse invisibilmente un seme biforcuto, che non sa se svilupparsi verso l’obbedienza o la ribellione. Nel raccontarci i tentativi fatti per raggiungere un equilibrio faticoso quanto delicato, Yang ci trasporta nel suo mondo multicolore di giovane cinese cresciuto in Italia regalandoci una storia che sa essere amara, ma anche divertente e piena di speranza.

Sabato 10 marzo 2018 ore 18.00, Fulvio Fiori presenta il suo libro “Le parole che fanno bene”, alla Libreria UBIK in Pizza del Podestà, 1 a Varese.
Il pensiero positivo, benché efficace su questioni concrete e forse più “superficiali” della vita umana, presenta qualche problema nella nostra psicologia del profondo, perché i pensieri negativi esistono, fanno parte di noi, e anche se si cerca di neutralizzarli, continueranno a fare danni a nostra insaputa. Il pensiero positivo “fa da tappo” alla potenza distruttiva dei pensieri negativi, senza guarirli. Con la scrittura invece si può trasformare in positivi i pensieri negativi e, insieme a essi, anche le abitudini negative, i progetti negativi, le emozioni negative, i ricordi negativi, un destino negativo… Perché la parola è energia e ha un potenziale creativo infinito, concreto e tangibile, purché la si usi in modo consapevole, con intenzione energetica chiara, emozione intensa e stile personale.

Domenica 11 marzo 2018 ore 11.30, Fabio Scotto presenta la sua raccolta “La nudità del vestito”, alla libreria UBIK in Pizza del Podestà, 1 a Varese. Condurrà l’incontro Andrea Giacometti.
Fabio Scotto, ormai un sicuro e mai scontato punto di riferimento del pubblico della poesia, ci propone questa sua nuova opera “La nudità del vestito” con l’autorevolezza di un testo maturo, che parte, viaggia e ritorna ai fondamenti della poesia. E come ammette lo stesso Autore, che incontra la catarsi dell’uomo aristotelico, quello che conta è la parola girovaga che sottrae a ogni vero o falso sembiante il puro spirito (l’aspetto o i lineamenti del volto: Tiresia, che mutò sembiante [Dante]), per donarsi alla poesia, vera protagonista di questo libro. Un finissimo linguaggio che tocca punte di lirismo altissimo senza nulla togliere alla linearità della prosa poetica. «E che la nudità del vestito non si copra di alcun vestito di per sé vano se nessun corpo gli dà vita, che diventi pagina bianca dove l’inchiostro tesse le sue misteriose trame…». Parole dell’Autore che lasciano intendere che nulla di quella loro danza è affidato al caso, ma che in un tramestio di voci e di trasalimenti improvvisi, esse siano «auto da fè coram populo», un atto di fedeltà alle voci supreme della poesia, come quella di Yves Bonnefoy, tanto amato e tradotto da Fabio Scotto, che aleggia con il suo dàimon creativo e protettivo in tutta la sua spettacolare nudità sulla viva «carne del mondo».
Venerdì 16 Marzo 2018 ore 18.00, Laura Imai Messina presenta il suo libro “Non oso dire la gioia”, a Firenze, presso Ibs+Libraccio in via de’ Cerretani, 16/R. Condurrà l’incontro Gabriele Ametrano.
Nella vita di Clara le strade hanno nomi mutevoli, quelli dei pensieri che le attraversano la mente mentre il corpo le percorre. Si perde nella geografia della città così come nel passato da cui è fuggita da ragazza. Sposata a un uomo che non ama, insegue invano una maternità che dia senso al matrimonio e, insieme, alla sua vita. Ma quando ogni speranza sembra persa, Clara si ritrova a compiere un gesto atroce, inaspettato, e nello stesso drammatico istante a realizzare il proprio sogno. Marcel e Jean sono migliori amici. Jean vive l’amicizia con Marcel come una compensazione alla felicità mancata, sempre rimandata nell’infanzia e nell’adolescenza. Marcel, invece, non ha mai conosciuto il padre ed è una voragine quel vuoto. Soggiogato dall’amore soffocante della madre e dalla possessività dell’amico, conduce un’esistenza piatta, insignificante, indegna del suo valore. Poi però un giorno per Marcel arriva la gioia, una gioia che quasi non si osa dire ad alta voce. È Momoko, una donna giapponese, anche lei con un segreto doloroso che ha segnato la sua storia personale, eppure determinata a fare della propria vita la loro, rovesciando l’Oriente nell’Occidente di Marcel e insegnandogli un diverso modo d’essere e di amare. Tuttavia la gioia è complicata da gestire, soprattutto quella altrui, e quando appartiene solo a due persone, sa scatenare sentimenti d’odio e di vendetta in chi sta loro accanto.

Venerdì 23 marzo 2018 ore 18.00, Iaria Tuti presenta il suo libro “Fiori sopra l’inferno”, (QUI il nostro articolo), presso la libreria UBIK di Monfalcone. Interviene il giornalista Daniele Benvenuti.
«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.»

Mercoledì 11 aprile 2018 ore 15.00, Peppe Millanta incontra il pubblico e firma le copie del libro “Vinpeel degli orizzonti”, presso il Mondadori Bookstore di Gallarate (VA).
Un cartello sbiadito con su scritto “Benvenuti a Dinterbild”.
Un pugno di case gettate alla rinfusa intorno a una locanda.Una comunità che pare sospesa nel tempo.Una strada da cui non arriva piu nessuno, e nessuno ricorda piu dove porti.
E gli occhi di Vinpeel, l’unico ragazzino di questa bizzarra comunità, che una notte, scrutando l’orizzonte, si convince che al di là di questo mondo esitante ci sia qualcos’altro.
Peppe Millanta, al suo esordio, scrive un libro pieno di luce, un romanzo intriso di poesia, che ai sogni e all’immaginazione ruba la scintilla.
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