Buongiorno Hunters, la nostra rubrica dedicata agli autori emergenti oggi vi parla di Arizona Ross, pseudonimo dietro al quale si cela una giovane avvocatessa. Pertanto, di lei non vi diremo altro e per conoscerla meglio non resta che leggere il suo romanzo d’esordio.
Non sapevo quando, né come fosse accaduto, forse quando mi aveva fatta ballare sul tetto del suo appartamento, o quando mi aveva portata sulle montagne russe… o forse la prima volta che l’avevo guardato negli occhi. L’unica cosa che sapevo era che solo in quel momento mi resi conto che lo amavo più della mia vita e che senza di lui io non esistevo. Non ero più io. Senza di lui era come se mancasse una parte di me, una parte della mia anima.
Percorrendo il ponte di Brooklyn, Rose ricorda il primo anno in cui ha vissuto a New York, nel quale ha conosciuto l’amore, le prime soddisfazioni professionali, ma anche la sofferenza più devastante. È il 2000 quando Rose, diciottenne, si trasferisce a Manhattan per studiare architettura alla Columbia University. Una sera Rose salva Eric Jones, un ragazzo affascinante e al tempo stesso tormentato, dall’accusa di rissa. Eric, schivo e misterioso, si rivelerà in seguito un forte punto di riferimento per la vita di Rose, riuscendo a comprenderla dal profondo e spronandola a dedicarsi a ciò che desidera fare realmente: l’autrice di canzoni. I due vivranno una intensa storia d’amore sullo sfondo della Grande Mela, destinata a scontrarsi con numerose avversità, come la sofferenza di Eric per la storia della sua famiglia, le insicurezze di Rose e i rapporti che la ragazza crea con altri amici più affini a lei, fino a quando le vite dei due giovani si imbattono in un imprevedibile e tragico evento, destinato a cambiare per sempre la storia contemporanea.
Titolo: Il ponte tra me e te
Autore: Arizona Ross
Editore: Youcanprint Self-publishing
Genere: Romance
Pagine: 288
Prezzo di copertina: € 15,90 – ebook € 1,99
ISBN: 978-88-92676-60-2 / 9788892679306
Eric si trovava di fronte a me, il viso tumefatto e pieno di lividi. Aveva un occhio pesto, il naso rotto e il labbro inferiore coperto da una crosta. Rimasi a fissarlo sbigottita, senza riuscire a pronunciare una parola. Fece un passo verso di me.
«Ciao Rose!» mi disse, rimanendo serio. «Scusa se non ti ho più chiamata. Non sapevo come dirtelo.»
«Dirmi cosa? Che ti è successo? Chi è stato a farti questo?» La mia voce rivelava tutta la mia preoccupazione.
«La banda contro cui sono intervenuto, nella rissa da Jim, non ha gradito la mia intromissione e, a quanto pare, non ha trovato un modo civile per farmelo capire», spiegò, abbozzando un sorriso. Sembrava che sorridere gli facesse provare dolore al volto.
Ero ferma immobile, attonita per quello che vedevo. «Come fai a scherzarci su?» chiesi, con voce debole.
«Si è trattato solo di un avvertimento per farmi capire che non vogliono che mi intrometta ancora nei loro regolamenti di conti. Sono convinto che non mi faranno altri agguati.»
«Quando è successo?»
«Il giorno in cui siamo andati a Coney Island. Mi aspettavano sotto casa. Quando sono tornato, mi hanno attaccato in tre.»
Mi sentii morire dentro. Nello stesso momento in cui io ripercorrevo la meravigliosa giornata trascorsa con Eric e mi chiedevo stupidamente se gli piacevo o no, lui veniva picchiato da tre vigliacchi. Gli gettai le braccia al collo e lo strinsi forte a me.
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