Recensione “Vinpeel degli orizzonti” di Peppe Millanta

AGGIORNAMENTO DEL 27.08.2018

“Vinpeel degli orizzonti” (NEO Edizioni) di Peppe Millanta, vince il premio John Fante opera prima 2018.

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Guarda l’orizzonte,
perché è laggiù, che si nasconde la tua felicità.
La vita è fatta di attimi e di distrazioni. Quanto basta per perdersi uno di essi? Poco. La disattenzione, la velocità con cui corre il mondo, spesso ci privano di un inteso attimo, che solo poi scopriremo essere fondamentale per andare avanti con tutto il resto di noi. Lo cercheremo disperatamente come si cerca la felicità, forse perché è esso stesso il canale da cui siamo sicuri possa arrivarci. Forse è per questo che stiamo così tanto tempo con il naso all’insù? Cerchiamo fra le nuvole ciò che manca, progettiamo il nostro futuro fra le stelle e guardiamo l’andirivieni del mare, in attesa di scorgere all’orizzonte l’arrivo di ciò che ci manca.
Questa avventura fantastica è fantastica per davvero. Non inventato è però quel senso di sfiducia e di abbandono di se stessi che prova chi si rifugia lontano dalla vita, chi ha paura del mondo, chi si crea quella Dinterbild per stare lontano dalla realtà incrinata. Dinterbild che rappresenta per i suoi abitanti una specie di porto sicuro in cui rifugiarsi dalla tempesta, dalle perdite che quella tempesta ha provocato, dalla felicità mancata per un soffio.
È difficile recensire questo libro, è così speciale da sorprendere in ogni suo nuovo capitolo. Proverò a parlarvi dei personaggi meravigliosi che l’autore ha creato, perché sono tutti spettacolari e questo grazie alle loro peculiarità.
Vinpeel è il degno protagonista di tutta la storia ambientata a Dinterbild, questo mondo che c’è, ma non esiste. Vinpeel che cerca di essere sentito da suo padre, mi senti?, quel padre che raccoglie conchiglie sulla spiaggia ascoltandone i messaggi lasciati al loro interno dal mare. Ned Bundy, la cui collezione è più grande delle parole che sa dire a Vinpeel, dei gesti che sa regalargli. Vinpeel che per parlare con quel papà estraneo al mondo, consegna le sue parole e le sue esperienze alle conchiglie, sperando che suo padre le raccolga e senta finalmente l’assenza percepita da suo figlio e che mai Vinpeel gli sottolinea. Forse è per questo che Vinpeel è l’unico a vedere Doan, colui che cerca il suo attimo e colui con il quale cerca nelle nuvole parole per poi eliminarle di volte in volta, dal dizionario.
Ma allora perché Krisheb vede Doan? E perché Krisheb è considerato da tutti matto? Ma soprattutto, perché aspetta tutti i giorni che il mare gli riconsegni la sua gamba di legno? E perché questa gamba di legno compare in così tante vite a partire da questa?
E ancora: perché Krisheb pare essere l’unico a sapere cosa accade veramente a Dinterbild e ai suoi abitanti?
“Abbiamo buchi nell’anima che neanche immaginiamo, grandi come intere emozioni e larghi come sogni. Se non stai attento da lì ti ci può scivolare via una vita intera in un baleno. E non è detto che tu sia così fortunato da ritrovarla. Ma se non avete perso nulla, allora perché volete svuotare il mare?”.
Forse, o in parte, qualche domanda sovviene a Vinpeel anche quando arriva Mune, che pare essere arrivata dal cielo, come una stella, con una scia luminosa immensa. Mune che sembra muta ma che poi, grazie a Vinpeel, riesce a dominare quelle strane farfalle nello stomaco, dando alle parole il giusto significato, riconoscendone l’attimo.
Ma questa storia possiede anche tanti altri personaggi a dir poco splendidi, caratterizzati perfettamente e che si intrecciano alle storie di un qualsiasi paese, anche se questo è Dinterbild.
 
Questa storia è bellissima, davvero. Vien voglia di berla.
È la capacità precisa e innata di qualcuno di raccontare storie pervase di “magia” e stracolme di realtà. Un esempio concreto di come si possa inventare e usare la fantasia per dire qualcosa di toccante.
È così che capisci che nascondere sotto tappeti pieni di “lo affronterò domani” le cose che ti fanno male, non servirà a nulla, anzi, finirà per trascinarti lontano dal mondo e da te. Non solo: farà soffrire chi ami. C’è un filo logico in quel che l’autore narra, qualcosa che corre in parallelo per tutta la storia, anche nelle parti in cui si sorride e si sogna. Qualcosa che è difficile esternare, ma che si fa capire benissimo. Il bisogno di riconoscersi, anche quando si è un po’ spezzati dalla vita. La spesso sotterrata volontà di rifiorire e tornare a essere ciò che si era.
“Ogni conchiglia, quando viene tirata fuori dall’acqua, porta dentro di sé il rumore del mare che sta lasciando. Basta che trattenga anche una sola, piccola goccia, e continuerà a raccontare di quel mare per sempre, insieme a tutte le storie che contiene in quel momento.”
Siamo conchiglie: abbiamo dentro tutto il nostro passato, vogliamo raccontarlo, perché tenerlo per noi ci fa scivolare via la vita. Sentiamo il bisogno di aprirci, ma abbiamo paura, finché qualcuno ci raccoglie e inizia a sentire…
È quello il momento in cui si trova il coraggio di volare.
(la Books Hunter Jessica)
 
Titolo: Vinpeel degli orizzonti / Autore: Peppe Millanta
Editore: NEO edizioni / Genere: Narrativa
Uscita: 8 febbraio 2018 / Pagine: 256
Prezzo (cartaceo): € 12,75 / ISBN: 978-88-96176-56-6
Prezzo (ebook): € 6,99 / EAN-13: 9788896176627

 

Il libro:
Un cartello sbiadito con su scritto “Benvenuti a Dinterbild”.
Un pugno di case gettate alla rinfusa intorno a una locanda.
Una comunità che pare sospesa nel tempo.
Una strada da cui non arriva più nessuno, e nessuno ricorda più dove porti.
E gli occhi di Vinpeel, l’unico ragazzino di questa bizzarra comunità, che una notte, scrutando l’orizzonte, si convince che al di là di questo mondo esitante ci sia qualcos’altro.
L’autore:
Peppe Millanta non è il vero nome di Peppe Millanta, ma lo pseudonimo nato per mascherare le attività eversive durante la sua doppia vita ai tempi dell’Università a Roma. Studente di giorno e perdigiorno di notte, si vanta di aver avuto la carriera di avvocato più rapida della storia: 12 ore appena, giusto il tempo di abilitarsi, farsi le foto di rito e cancellarsi dall’Albo l’indomani mattina. Musicista di strada, si è diplomato in Drammaturgia e Sceneggiatura all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico.
Vincitore di numerosi premi di narrativa e di teatro, nel 2013 fonda la “Peppe Millanta & Balkan Bistrò” band di world music con cui si esibisce in numerosi festival in tutta Italia. Nel 2017 fonda a Pescara la “Scuola Macondo – l’Officina delle Storie” dedicata alle arti narrative.
In totale si è innamorato una volta. Ha avuto due cani. Ha fissato il mare almeno una volta al giorno. Ha pianificato nove viaggi che poi non ha fatto. Ha tirato a far tardi molte più volte del dovuto. Gli sono volati via dalle mani sei palloncini. Ha una fobia, otto libri che rileggerebbe all’infinito e quattro persone che vorrebbe prima o poi rincontrare.
Vinpeel degli orizzonti è il suo primo romanzo.

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