Recensione “Ninfa dormiente” di Ilaria Tuti

Ninfa dormiente è un romanzo potente, un richiamo atavico alle origini in tempi lontani, che si scontra con il bisogno di razionalità di un oggi complesso. Ma non solo. È molto di più.

Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzato in profiling, è alle prese con un “caso freddo”: un dipinto tracciato col sangue, nel lontano 1945, quando in Italia finiva la guerra e i nazisti iniziavano la loro ritirata. Un ritratto intriso di una violenza perduta nel tempo, ma al contempo pieno di grazia e bellezza: la Ninfa dormiente. Da questa scoperta ha inizio la nuova indagine di Teresa e della sua squadra, che li porta in Val Resia, in provincia di Udine, una valle dominata dalla catena dei Monti Musi, dai Monti Plauris e Canin.

Un luogo che l’autrice non descrive, ma affresca come un quadro perfetto.

Grazie alle sue parole, la valle vive, le luci e le ombre sono presenze animate, i colori sono intensi tanto quanto il buio, le montagne sono austere come guardiani giganti. Il bosco respira, protegge e nasconde. Tutti questi elementi sono anch’essi dei veri e propri protagonisti della storia, così come lo è il tempo, che nel suo inesorabile incedere porta con sé ricordi e segreti. Il destino però, a volte, riesce a strappare all’oblio misteri che tornano a tormentare le vite di chi ne è custode. Fino a che punto ci si può spingere per difenderli, perché si eclissino di nuovo nel buio dove hanno giaciuto per anni?

È nei meandri di queste menti che deve navigare Teresa, se vuole trovare i colpevoli di delitti tanto efferati.

Menti sconvolte, fragili, devastate. Menti soggiogate da un potere ancestrale che sembra essersi incarnato in un essere umano. Un sapere antico, arcano, che guida le gesta di chi si arroga il diritto di esserne interprete e custode, in un delirio di onnipotenza.

È su questi terreni impervi che si deve muovere il commissario Battaglia, cercando un filo estraneo alla logica, attenta a non scivolare lungo pendii insidiosi che portano a lasciarsi suggestionare, finendo sul fondo di una consapevolezza irreale. Ma quel baratro non si cela solo nelle menti instabili e contaminate dal male. È pronto a divorare la coscienza anche in una mente colpita da una malattia neurodegenerativa. Non allo stesso modo, certo, ma con conseguenze comunque infauste.

Teresa lo sa. A volte l’oscurità arriva all’improvviso, troppo spesso fa la sua comparsa nei momenti meno opportuni, aggiungendo difficoltà alla difficoltà, annientando la volontà e la memoria. E allora, per annientare il buio, ci si deve aggrappare al ragionamento, alla metodica, ai pensieri consegnati a una memoria di carta, pagine di un diario su cui sono scritte parole salvifiche. Questa condizione, se non può essere condivisa, isola chi la subisce in uno stato di solitudine e vulnerabilità. Spesso, si è portati ad aiutare il prossimo, chi si ama, ma non si è in grado di chiedere aiuto per se stessi. Per non ammettere la propria fragilità, per non appesantire la vita di chi ci circonda.

Teresa fa questo e molto altro per la sua squadra, che è la sua famiglia.

Ma la verità è che ognuno di loro la ricambia a modo proprio, fa scudo intorno a lei, con un innato senso di protezione che diventa autentico affetto. E lei, per questo, è disposta a morire. Come farebbe una madre per un figlio.

Ilaria Tuti racconta di equilibri precari, di vite complicate animate da rimpianti e speranze. Lo fa come se fosse in uno stato di grazia, riuscendo a penetrare l’animo umano e dipingendolo di leggiadria anche quando è avviluppato dalle tenebre. La sua scrittura è piena di compassione quando parla del male e si fa poesia quando parla del bene. Una combinazione vincente che inchioda il lettore alle pagine del romanzo, coinvolgendolo in un vortice di emozioni, preziose come il tempo.

C’è madre, c’è incontro con la madre, ogni qualvolta la vita inerme trova un’accoglienza, trova un soccorso.

Massimo Recalcati – Nota dell’autrice.

(La Books Hunter Barbara)

Ninfa dormiente - cover

Titolo: Ninfa dormiente
Autore: Ilaria Tuti
Editore: Longanesi
Pagine: 478
Prezzo di copertina: € 18,60 – ebook € 9,99
Uscita: 27 maggio 2019
ISBN: 9788830451551

Dopo Fiori sopra l’inferno torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili.

Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno.

Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perchè c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa. Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole.

Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.

Ilaria Tuti - biografia

Ilaria Tuti
Vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Da ragazzina voleva fare la fotografa, ma ha studiato Economia. Ama il mare, ma vive in montagna. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Il suo romanzo d’esordio, Fiori sopra l’inferno (Longanesi 2018), è stato un vero e proprio caso editoriale in Italia e all’estero, selezionato come Crime Book of the Month dal Times nel marzo 2019. Tra i punti di forza, un’ambientazione suggestiva e inquietante, uno stile fresco e maturo allo stesso tempo, un meccanismo narrativo impeccabile e una protagonista, Teresa Battaglia, da subito indimenticabile.

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