Il 25 giugno segna il ritorno in libreria di una tra le più amate autrici italiane: Chiara Gamberale ci propone il suo nuovo lavoro, Come il mare in un bicchiere.
Noi amiamo i suoi libri, abbiamo avuto la fortuna di conoscerla e siamo rimaste colpite dalla sua intelligenza e semplicità. Non possiamo che essere felici del suo ritorno in libreria, tanto più se il libro (o meglio dire quaderno) ha una cover così bella e una trama così coinvolgente e attuale.

Titolo: Come il mare in un bicchiere
Autore: Chiara Gamberale
Editore: Feltrinelli
Pagine: 128
Prezzo di copertina: € 13,00 – ebook € 8,99
Uscita: 25 giugno 2020
ISBN: 9788807034114
Parole forti, nuove. Un quaderno che è allo stesso tempo un urlo e un abbraccio.
L’intenzione di questo mio breve libro, che preferirei chiamare quaderno, non è quella di tediarvi con il diario della mia quarantena, ognuno ha il suo ed è quello il più prezioso. La mia intenzione è quella di arrivare a riflettere insieme su un protocollo di autodifesa psicologica ed emotiva che questa incredibile tragedia ci potrebbe suggerire.
Ci sono persone con un desiderio così forte di assoluto, che si sentono nel corpo come l’immensità del mare dentro a un bicchiere. Ma sanno che quel bicchiere, piccolo fino al ridicolo per il suo compito impossibile, è l’unica occasione per incontrare gli altri. Perché qualcuno possa avvicinare le labbra e bere. Persone che di quel limite però continuano a essere insofferenti, a stare male al punto di diventare prigioniere della propria testa. Persone Dentro di Testa, come scrive Chiara Gamberale – “non ho mai sopportato che delle persone con un certo tipo di problemi si dica: fuori di testa”. Persone fondamentalmente smarrite, come sente di essere lei e quegli amici che soprannomina ‘Gli Animali dell’Arca Senza Noè’.
Che quando il mondo si è chiuso in casa, contrariamente a chi di solito è capace di vivere, si sono dimostrate fin troppo capaci. Senza il peso del Là Fuori, di sopportare questa quarantena.
“A che cosa ci riferiamo, quando diciamo: io? A tutto quello che prescinde dal Là Fuori o a tutto quello che lo prevede?” Chiara Gamberale, sempre così pronta a raccogliere la sfida di inventarsi modi speciali per dare voce a ciò che sentiamo, ci consegna ora una testimonianza che è un urlo e una carezza. Pagine forti, nuove, in cui quel disagio diventa, alla luce particolare della pandemia, la chiave per schiudere le fragilità e le risorse di ognuno di noi. Perché quel metro di distanza dagli altri, sia quando si infrange sia quando si rispetta, è comunque “un potere nelle nostre mani”.

Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Partita come giovanissima speaker radiofonica, ha collaborato con «Il Giornale» e nel 1996 ha vinto il Premio di giovane critica Grinzane Cavour, promosso da «La Repubblica».
Ha esordito nel 1999 con Una vita sottile, seguito da Color Lucciola, Arrivano i pagliacci, La zona cieca, Le luci nelle case degli altri, L’amore, quando c’era, Quattro etti d’amore, grazie, Per dieci minuti.
Altre sue opere sono: Avrò cura di te scritto con Massimo Gramellini, Adesso, Qualcosa e L’isola dell’abbandono.
È inoltre autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come Quarto piano scala a destra su Rai Tre e Io, Chiara e L’Oscuro su Radio Due. Ha condotto anche il contenitore culturale Duende per l’emittente televisiva lombarda Seimilano. Collabora con «La Stampa» e «Vanity Fair» e ha un blog sul sito di «Io Donna» e del «Corriere della Sera».
Ha diretto a Roma il laboratorio di scrittura creativa “Il calamaio”.
I suoi romanzi sono tradotti in quattordici paesi e sono stati a lungo in vetta alle classifiche in Spagna e America latina.