Appena annunciato il vincitore della 74esima edizione del Premio Strega: si aggiudica il posto più alto del podio Sandro Veronesi, Il colibrì, edito da La nave di Teseo.
La televisione e i libri ci aiutano ad accorciare le distanze.
Giorgio Zanchini
Dal Ninfeo di Villa Giulia a Roma, è appena arrivato il nome del 74esimo vincitore del Premio Strega: Sandro Veronesi, con il romanzo Il colibrì, edito da La nave di Teseo.
Il colibrì Sandro Veronesi
Sandro Veronesi aveva già vinto l’edizione 2006 dello Strega, con il libro Caos calmo.
A contendersi il più ambito premio letterario italiano sono stati, oltre al vincitore, gli altri cinque finalisti, che se la sono giocata fino all’ultimo:
– Gianrico Carofiglio, “La misura del tempo” (Einaudi), proposto da Sabino Cassese;
– Valeria Parrella, “Almarina” (Einaudi), proposto da Nicola Lagioia;
– Gian Arturo Ferrari, “Ragazzo italiano” (Feltrinelli), proposto da Margaret Mazzantini;
– Daniele Mencarelli, “Tutto chiede salvezza” (Mondadori), proposto da Maria Pia Ammirati;
– Jonathan Bazzi, “Febbre” (Fandango libri), proposto da Teresa Ciabatti.
Il Premio Strega è molto più di un premio.
Corrado Augias (Amico della Domenica)
È nato nel ’47 quando l’Italia era ancora sdraiata. Ha dato un segno importante di vitalità.
Ha premiato esponenti tra i migliori della letteratura italiana, e tra loro molte donne, che fino a quel momento erano rimaste un po’ in ombra.
È importante anche la componente commerciale, chi vince lo Strega vende molte copie e gli autori di quello vivono.
Il racconto della serata
Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega edizione 2019 e, come da tradizione, presidente di seggio, conferma l’uscita del seguito di M. Il figlio del secolo.
Prima votazione parziale, relativa alle prime 100 schede: Bazzi (15), Carofiglio (15), Ferrari (9), Mencarelli (11), Parrella (13), Veronesi (37).
Ho nostalgia dello stupore.
Gianrico Carofiglio
Lo scorrere del tempo è uno dei temi prevalenti del mio romanzo.
Sono nato a Rozzano ,in questo posto, vergognandomene.
Jonathan Bazzi
Poi sono andato a Milano e ho scoperto il piacere di tornare a “Rozzangeles”.
Col mio romanzo volevo rivendicare il mio punto di vista sulla sieropositività.
Viene ricordato Andrea Camilleri, scomparso lo scorso anno, poco dopo l’edizione 2019 del Premio Strega.
Ho sempre odiato le parole “boom” e “miracolo economico”, riferite alla Storia d’Italia.
I libri sono stati la vocazione della mia vita.
Gian Arturo Ferrari
I libri non cambiano la vita, sono la vita.
Altro step di votazione: Bazzi (25), Carofiglio (67), Ferrari (34), Mencarelli (33), Parrella (39), Veronesi (102).
Anche io ho subito delle perdite, volevo dirmi che non bisogna mollare.
Questo è uno di quei libri che copre un arco di tempo lungo una vita.
Il destino delle persone viene deciso all’inzio. Lo abbiamo saputo per un breve istante, proprio all’inizio. Poi, per il resto della vita, non lo abbiamo saputo più.
Sandro Veronesi
È difficile raccontare la resistenza delle persone. Soprattutto di quelle ferite.
Beato quel Paese che non ha bisogno di volontari. Credo molto nella nostra capacità di fare volontariato, ma è un tappare i buchi.
Per me Gramsci è un padre letterario e politico.
Valeria Parrella
La salvezza per me è sempre stato un istinto. Un’idea di salvezza che vada oltre il mondo. Faccio fatica all’idea di consegnare quello che amo alla morte.
La mia esperienza è servita per l’educazione del mio sguardo.
Lungi da me il giudizio morale, come essere vivente e come scrittore.
Daniele Mencarelli
Esito definitivo (605 giurati su 660): Bazzi (50), Carofiglio (132), Ferrari (70), Mencarelli (67), Parrella (86), Veronesi (200).
Complimenti a Sandro Veronesi!