Recensione “Nella balena” di Alessandro Barbaglia

Alessandro Barbaglia ci porta in un mondo di meraviglia e di incanto, un luogo in cui l’anima incontra la profondità della bellezza, della felicità, del dolore.

Herman è il figlio della Donna Sirena e dell’Uomo Pesce. Quello che lui abita è un mondo particolare, dove essere diversi è qualcosa di necessario. Vive in un tempo in cui la diversità e il difetto possono addirittura essere esaltati, per sfamare la curiosità di quanti si stupirebbero di fronte a tanta imperfezione. Herman è figlio del Circo. È abituato a vedere la bellezza in ciò che altri chiamerebbero mostro.

Proprio per questo, e per dar sazietà alle richieste di quel bambino che mai è cresciuto dentro di lui, chiede di lavorare coi fratelli Zacchini, che portano in scena lo spettacolo dell’uomo sparato da un cannone. Per qualche anno l’esibizione cattura il pubblico acclamante, ma l’America fa presto a stufarsi e così, con un ultimo e glorioso volo, i fratelli si congedano da quel mondo che non è più capace di stupirsi per loro, con loro.

Herman si imbarca così per la Norvegia, con l’uomo di Torino, dove farà un incontro tutt’altro che ordinario. Al porto, davanti ai suoi occhi, tre balene. Pescate, morte, imbalsamate. L’impresario di Torino che è con lui, ne compra una, quella più grande di tutte. 22 metri di lunghezza. 680 quintali. Herman ne resta abbagliato, colpito dal più strambo dei colpi di fulmini.

«Una balena!» sussurra. Ed è come se fosse completo.

Goliath la balena, diventa una star internazionale. Gira il mondo, caricata su un camion guidato da Herman. Macina chilometri su strada come mai in acqua. Herman se ne prende cura e la ama di un amore incondizionato, profondo. Lei è parte di lui e viceversa.

Lui, la notte, dorme nel ventre di lei, svuotato di tutto, ma pieno di consolazione e conforto. Lei è il luogo a cui tornare, è casa.

Ed è proprio in quel girovagare per il mondo portando agli occhi di tutti la meraviglia del grande mostro, che un altro miracolo accade, sulle sponde del Lago Maggiore. Uno come tanti, ma speciale in questa storia. È davanti a Goliath, infatti, che Emilio e Caterina si incontrano. Il loro sarà un grande amore, quello per la vita, quello per sempre. Ma Caterina se ne andrà, lasciando il suo adorato sposo solo, a far da padre al loro bambino Cerro. Emilio ci proverà a fare quel difficile lavoro di crescere un altro essere umano, lo farà come potrà, mutilato come si sente da quella perdita e da quell’assenza che lo divora dentro, giorno dopo giorno, senza placarsi mai. Cerro, dal canto suo, ci proverà a crescere bene, anche se è orfano di una madre scomparsa e un padre assente. Farà di tutto per sentirsi figlio, per sentirsi amato. Per una carezza.

Poi toccherà a lui prendersi cura di quell’uomo, che per una vita intera è stato assente perché preso dal lavoro e dal dolore, e che poi lo sarà in modo anche peggiore, divorato da una malattia che si nutre di ricordi.

Sono così diversi gli uni dagli altri gli amori raccontati in questa storia, eppure sono tutti vibranti, intensi. Giusti. Perché alla fine, non esistono amori migliori o peggiori di altri. Esistono solo sentimenti ancorati alle anime di chi li vive. Alessandro Barbaglia ce li svela con la sua inconfondibile poesia, ce li racconta caricando ogni frase di magia. Di splendore. Si resta spiazzati in questo suo racconto, avvolti da atmosfere impregnate di suggestione. Si tocca la felicità tanto quanto il dolore. Fortemente. Ma sempre con grande grazia. Un libro in cui perdersi, riscoprendo la nostra capacità di stupirci.

(La Books Hunter Barbara)

Nella balena

Titolo: Nella balena
Autore: Alessandro Barbaglia
Editore: Mondadori
Pagine: 228
Prezzo di copertina: € 17,00 – ebook € 8,99
Uscita: 19 maggio 2020
ISBN: 9788804722427

Un romanzo potente, poetico e impastato di archetipi, lieve ma capace di scavare in profondità. Dalla voce unica di Alessandro Barbaglia, una grande storia di abissi ed equilibri sospesi tra le nuvole, di solitudine e incontri prodigiosi, di semi assopiti nella terra che germogliano, miracolosi.

Questa è la storia di Herman, figlio della Donna Sirena e dell’Uomo Pesce; è la storia di un bimbo che si fa uomo imparando a lottare dall’Uomo Elefante e allenando all’equilibrio la grande Bird Millman, la poetessa dell’aria: la più straordinaria funambola di tutti i tempi, la prima donna a danzare su una corda sospesa nel vuoto tra due grattacieli.

Herman è figlio del circo, il circo classico, quello fatto da “uomini che camminano con la loro bruttezza, fieri di generare meraviglia”. Ma è anche la storia di Cerro, che invece abita a Novara in una casa troppo grande e troppo vuota perché è rimasto presto senza madre. E anche un po’ senza padre, che insieme alla moglie ha smarrito nei ricordi la sua capacità di amare. Da bambino Cerro contava il tempo in mirtilli: era capace di mangiarne uno al secondo, e portava al guinzaglio CuccioloAlfredo, un cane che sapeva essere dolce solo con lui. Teneva a bada così la solitudine, nutrendosi di piccole gioie. Ma da adulto? Un mirtillo lo farà ancora felice?

Herman e Cerro non s’incontreranno mai, ma avranno per sempre in comune qualcosa di immenso, la più grande attrazione del circo: una balena, Goliath, l’altra protagonista di questa storia.

I genitori di Cerro si sono conosciuti proprio davanti a lei, il giorno in cui il circo era di passaggio sulle sponde del lago Maggiore ed Herman guidava il camion su cui viaggiava Goliath. L’amore tra loro è nato nel segno della balena. Ma che cos’è Goliath: un mostro o una meraviglia? E in fondo che cos’è l’amore stesso: un sogno sublime o un incubo spaventoso? Perché l’irrequieta Marilisa attrae così tanto Cerro? E cosa sono la dedizione e la fede con cui Herman si prende cura per quasi trent’anni della balena? Esiste un amore più giusto di un altro? O forse l’amore è sempre e comunque un esercizio di sottomissione ed elevazione insieme, un’ossessione che ti spacca e ti completa?

Alessandro Barbaglia

Alessandro Barbaglia (Novara 1980) è poeta e libraio. Per Mondadori ha pubblicato nel 2017 La Locanda dell’Ultima Solitudine, finalista al Premio Bancarella. Sempre per Mondadori è uscito nel 2018 L’Atlante dell’Invisibile e nel 2020 Nella balena.

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