“Con passi giapponesi” di Patrizia Cavalli, nella cinquina del Premio Campiello 2020

Il vincitore della 58esima edizione del prestigioso Premio Campiello, è stato proclamato da un po’. Ma noi continuiamo la conoscenza degli altri finalisti. A una buona lettura, non si rinuncia mai.

Parliamo di Patrizia Cavalli, e del suo romanzo Con passi giapponesi, edito da Einaudi.

Con passi giapponesi

Titolo: Con passi giapponesi
Autore: Patrizia Cavalli
Editore: Einaudi
Pagine: 168
Prezzo di copertina: € 17,50 – ebook € 9,99
Uscita: 14 maggio 2019
ISBN: 9788806241568

Finalista al Premio Campiello 2020.
In queste pagine, troppo a lungo rimaste inedite per distrazione editoriale dell’autrice, è scritta la storia morale parallela, a rovescio, che ha accompagnato per decenni l’opera di uno dei maggiori poeti contemporanei.

Non propriamente narrativa né saggistica, o le due cose insieme, la genialità analitica e visionaria, percettiva e sintattica che qui sorprende il lettore non ha precedenti nella letteratura italiana del Novecento, se non forse nella prosa di Roberto Longhi, Elsa Morante, Goffredo Parise.

Si tratta comunque piú di parziali affinità che di derivazione: perché in ogni suo capitolo, ognuno a modo suo e con stile diverso, in frammenti autobiografici, parabole aneddotiche, ritratti e microfilosofie dell’amore, dell’invidia o dell’estasi sensoriale, Con passi giapponesi ubbidisce a un solo comandamento: «Devo capire».

Se la poesia, come ha detto qualcuno, è la sola scienza possibile di quanto nella vita non si dà altra scienza, queste prose di poeta rivelano capacità figurative, speculative e satiriche che nei libri di versi erano comparse solo occasionalmente e soprattutto in poemetti memorabili come La Guardiana , Aria pubblica , La patria , La maestà barbarica .

Fin dal primo testo che dà il titolo al volume, chi legge si trova a contemplare un mondo comico-tragico, labirintico fino alla vertigine, in cui entrano in scena passioni senza esito e disperati, coattivi manierismi sociali in cui la vita si dissangua fingendo se stessa.

Credevamo di sapere tutto di Patrizia Cavalli dopo aver letto i suoi libri di versi, ma questo libro di prose è una rivelazione.

La genialità visionaria e realistica che qui sorprende non ha precedenti fra gli scrittori del Novecento, se non in grandi maestri come Roberto Longhi, Elsa Morante e Goffredo Parise. Eppure sembra che questo libro di abbagliante virtuosismo letterario sia nato fuori dalla letteratura, per ubbidire a un solo personale imperativo: «Devo capire».

Patrizia Cavalli

Patrizia Cavalli è nata a Todi e vive a Roma. Le sue ultime raccolte presso Einaudi sono: “Poesie 1974-1992” (1992), “Sempre aperto teatro” (1999); “Pigre divinità e pigra sorte” (2006); “Datura” (2013). Fra le sue traduzioni: “Anfitrione” di Molière e il “Sogno di una notte d’estate” di Shakespeare. Insieme a Diana Tejera ha pubblicato un libro e un cd di canzoni intitolato “Al cuore fa bene far le scale” (Voland 2012). Nel 2013 è uscita presso Einaudi “Poemetti, poesie e altro” e nel 2019 è uscito Con passi giapponesi. La poesia della Cavalli è caratterizzata da una complessa tecnica poetica. Le misure metriche che utilizza sono classiche, ma il lessico e la sintassi sono quelle della lingua contemporanea.


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