“I viaggi di Gulliver” all’asta a un prezzo da record

“I viaggi di Gulliver”: all’asta a New York una prima edizione a un prezzo record.

Un’edizione originale di “I viaggi di Gulliver” dello scrittore irlandese Jonathan Swift (Dublino, 30 novembre 1667 – Dublino, 19 ottobre 1745), stampata a Londra dall’editore Benjamin Motte nel 1726, sarà battuta all’asta da Bonhams come top lot del catalogo ‘Fine Books and Manuscripts’ che sarà offerto a New York giovedì 17 giugno 2021.

I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift
Frontespizio della prima edizione del libro, 1ª ed. originale 1726 (Fonte: Wikipedia)

Il libro è stimato tra 80.000 e 120.000 dollari, un prezzo davvero record per questa rara edizione. Un romanzo satirico, un pilastro della letteratura inglese.

Jonathan Swift - I viaggi di Gulliver
Jonathan Swift ritratto da Charles Jervas 1710 – (Fonte: Wikipedia)

Nella memoria di tutti, il romanzo figura come un romanzo di avventure, lettura privilegiata per l’infanzia. Ma il libro nacque innanzi tutto come opera di satira sociale. Forse non sarebbe mai stato scritto se nel 1714, all’avvento degli Hannover sul trono inglese, il partito tory non avesse subito un brusco declino, e Swift, il libellista più temuto e ammirato di Londra, che ne era stato brillante esponente, non fosse finito relegato a Dublino, come decano del capitolo di St. Patrick.

Nella storia del naufrago Gulliver, errabondo in terre popolate da esseri incredibili – pigmei e giganti, vacui eruditi e cavalli sapienti – lievitano le memorie dei racconti favolosi sui viaggi nelle Indie occidentali, e sui loro selvaggi abitatori.

Ma gli elementi avventurosi e fantastici non sono che la trama di una ironica allegoria, che irride alla infinita vanità delle ambizioni umane, e prospetta, con intuizione singolarmente moderna, la relatività di ogni valore.

A Lilliput, dove le cose del mondo appaiono ridotte a proporzioni macroscopiche, Gulliver può sentirsi un semidio. A Brobdingnag, fra i giganti, la condizione di uomo è da lui sofferta in tutta la sua drammatica piccolezza. E qualunque sia il termine di confronto, l’umanità ci sfigura: gli unici modelli di ragionevolezza si trovano infatti nel regno dei cavalli sapienti.


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