Alfredino, laggiù. Enrico Ianniello ripercorre la storia di Alfredino Rampi.

Sono passati quarant’anni dalla tragica morte del piccolo Alfredino Rampi. Enrico Ianniello ne racconta la vicenda attraverso i ricordi di Andrea, protagonista del libro Alfredino, laggiù.

Lo scorso mese di giugno si è tanto parlato della miniserie in onda su Sky, Alfredino – Una storia italiana, dedicata alla triste storia della famiglia Rampi. Su questa serie, soprattutto sui social, c’è stata qualche polemica, la solita accusa di voler spettacolizzare un dolore che è stato di un Paese intero. Quelli del giugno 1981 furono giorni di infinita angoscia per tutti, ore che si dilatavano e diventavano giorni. Attimi infiniti di attesa, cristallizzati nella speranza. L’Italia intera pregava perché i soccorritori riuscissero a salvare quel bambino con la canottiera a righe, che era caduto in un pozzo. L’epilogo, il 10 giugno, lo ricordiamo tutti noi.

Ma davvero raccontare questa storia è giudicabile come atto di cattivo gusto? O forse è un modo di ricordare, in qualche modo rendere onore, a un bambino e a una famiglia attorno ai quali tutti si sono stretti in un immenso abbraccio collettivo?

Anche l’attore Enrico Ianniello ha voluto raccontare questa vicenda, attraverso una nuova prospettiva, nel suo ultimo libro Alfredino, laggiù, edito da Feltrinelli.

Alfredino, laggiù.

Titolo: Alfredino, laggiù
Autore: Enrico Ianniello
Editore: Feltrinelli
Pagine: 272
Prezzo di copertina: € 17,00 – ebook € 11,,99
Uscita: 17 giugno 2021
ISBN: 9788807034435

A quarant’anni dalla caduta e dalla morte di Alfredino Rampi, Enrico Ianniello torna con un romanzo intessuto di commozione all’incidente che sconvolse il Paese. Lo seguiamo, sospesi tra la meraviglia e il disincanto, fra la dispendiosa fatica del presente e il misterioso serbatoio del passato.

È fine maggio, Marco e Aurora compiono dieci anni. Durante la loro festa di compleanno, Marco cade su una recinzione procurandosi un taglio profondo alla gamba. «Papà, stai con me», sussurra all’orecchio di Andrea che corre a prenderlo tra le braccia. Poche parole che riportano bruscamente alla memoria di Andrea la vicenda di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo a sei anni, nel 1981. A giugno la famiglia si trasferisce in collina, dove l’inquietudine di Andrea cresce: Alfredino diventa un’ossessione che non lo lascia più, il mondo di tutti i giorni gli appare incomprensibile.

Finché il calendario segna il 10 giugno, data della caduta. Dopo una giornata difficile, Andrea finalmente va a dormire, spegnendo la luce con un clic. E lo ritroviamo imbragato, pronto per scendere a salvare Alfredino.

Laggiù – o lassù che sia, perché le coordinate spaziotemporali non hanno più senso e l’unica guida è la stella Alfecca Meridiana, perfettamente al centro del buco ormai lontano – insieme al bimbo in canottiera a righe ritrova tanti personaggi legati alla propria vita: dal vecchio punk di paese senza un braccio alla giovane organista di cui era stato innamorato, che ora suona con le mani ricoperte di muschio; dal comico ipnotico e malinconico, piantato sul palcoscenico come un albero, alla squadra di calcio dell’oratorio fatta di ragazzini a cui ora crescono profumati gelsomini sotto le ascelle.

Alfredino conduce Andrea in un viaggio che si sviluppa tra deserti notturni, sfavillanti centri commerciali desolati, parchi neoclassici ricoperti di neve e stradine di periferia dai profumi mediorientali, attraverso un paese interiore più ricco, brillante e pieno di riflessi della vita vera.
Enrico Ianniello

Attore italiano, si è diplomato alla Bottega Teatrale di Firenze di Vittorio Gassmann. Nel 2011 acquista la popolarità presso il grande pubblico interpretando il commissario Vincenzo Nappi, uno dei ruoli principali della serie TV di Raiuno Un passo dal cielo, a fianco di Terence Hill.

Nello stesso periodo lavora anche al cinema nel film Habemus Papam di Nanni Moretti. Nel 2012 è attivo in diverse fiction Rai tra le quali la seconda stagione di Un passo dal cielo.

Nel gennaio 2015 esce il suo primo libro La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli) che ha vinto il premio Campiello Opera prima 2015 e diversi altri premi, tra cui Il premio John Fante Opera prima 2015, il premio Cuneo 2015 e il premio Selezione Bancarella 2015. Per Feltrinelli ha pubblicato anche, nella collana digitale Zoom Flash, Appocundría (2016), La compagnia delle illusioni (2019).

Voi che farete? Leggerete questo libro?


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