Editoriale: Quelli che “io leggo solo in lingua”…

Dicono di leggere solo in lingua originale: sarà vero? Possibile che non abbiamo incontrato, nel loro percorso di lettori incalliti, dei traduttori degni di loro?

Nei gruppi di lettura, virtuali e in presenza, sui social e alle presentazioni, arriva sempre chi dice di leggere solo nella lingua originale dell’autore/autrice.
Perché i traduttori, secondo loro, non sono all’altezza di questo infausto ruolo.

Sembra che i traduttori ci facciano perdere il senso vero di quello che l’autore ha scritto, che inquinino in qualche modo l’autenticità del testo, restituendoci parole che hanno perso il loro originale significato. Quindi sono accusati di essere troppo fantasiosi, di stravolgere e inventare. No, no, troppi rischi! Per carità, non si leggano mai testi tradotti.

Quindi bisogna dedurre che, in effetti, questi lettori siano davvero profondi conoscitori delle lingue straniere, con le loro parole e locuzioni, modi di dire, virtuosismi lessicali, eventuali declinazioni dialettali ecc. In pratica, dei traduttori mancati!

Sei sicuro?

Non c’è dubbio che, tra loro, qualcuno pure ci sarà di così esperto. Ma forse non proprio tutti quelli che si palesano come veri puristi della lingua straniera, poi in effetti sono tali. Eppure criticano i traduttori professionisti: non sono precisi, storpiano i nomi, troppo fantasiosi, poco fedeli all’originale, conoscenza linguistica superficiale, ecc.

Può capitare una traduzione poco azzeccata, come capitano letture non buonissime, ma questo è sufficiente per dichiarare “io leggo solo in lingua”? Ci sono traduttori che sono professionisti eccezionali, che fanno un lavoro spettacolare, dovendo riscrivere testi che altri hanno pensato e coccolato nei loro cuori, interpretarli a fondo e tradurli senza far perdere loro neanche un grammo di intensità.

Non è che, alla fine, dichiarare di leggere solo in lingua fa figo? Fa sembrare più acculturati? Perdonate, ma il dubbio è lecito eh!

Traduttori
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2 comments

  1. Considerato che i profughi in arrivo a Lampedusa parlano inglese molto meglio dei nostri giornalisti, che non riescono a mettere tre parole in fila, direi che leggere in inglese sarebbe assai utile.

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