Il diritto alla felicità è un film che racconta la storia di un’amicizia tra generazioni diverse, che passa attraverso i libri. Ecco cosa ci ha raccontato uno degli interpreti, Moni Ovadia.
Ieri, domenica 7 novembre, presso il Teatro Duse di Besozzo (VA) abbiamo assistito alla proiezione del film Il diritto alla felicità, interpretato da Remo Girone. Il film e l’incontro con Moni Ovadia, uno degli interpreti del film, è stato organizzato nell’ambito del progetto LiberaMente, che vuole promuovere la lettura soprattutto tra i giovani.

Moni Ovadia (Plovdiv, 16 aprile 1946), è un attore, cantante, musicista e scrittore italiano.
Moni Ovadia ha voluto condividere il suo punto di vista, oculato e lucido, sulla lettura e la cultura in generale.
Ha parlato della società odierna che spinge il singolo a omologarsi, mentre la lettura e la conoscenza ci rendono indipendenti, liberi.
Per rafforzare questo concetto, si è ispirato al romanzo di fantascienza Fahrenheit 451, scritto nel 1953 da Ray Bradbury. Ambientato nel 2022, racconta di una società distopica in cui i libri vengono proibiti e bruciati, perché giudicati pericolosi. I libri formano il pensiero, la coscienza, e pertanto diventano uno strumento di libertà, non ammesso nei regimi dittatoriali.
Leggere forma il nostro pensiero critico. Questo ci consente di prendere posizioni secondo coscienza, in tutti gli ambiti. Anche nei confronti del potere e del sistema: ciò determina, ad esempio, la differenza tra l’essere sudditi e cittadini.
Non si deve mai smettere di avere dubbi, perché sono loro a spingerci ad approfondire le nostre conoscenze. La curiosità è il motore che ci manda avanti nel nostro personale percorso formativo. Non dobbiamo smettere di farci domande. Ovadia ricorda una citazione di Primo Levi, che quando arrivò ad Auschwitz aveva un disperato bisogno di bere. Staccò quindi un pezzo di ghiaccio per poterlo succhiare, ma un tedesco gli schiaffeggiò la mano e glielo fece cadere. Alla domanda: “Perché?”, il soldato rispose: “Qui non ci sono perché”. Con questa frase, il soldato ha ucciso l’uomo. La fine di un uomo arriva quando finiscono i suoi interrogativi.
Ovadia ha continuato parlando di un libro che lo ha segnato profondamente. Aveva circa sedici anni quando lesse I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij. A tal proposito ha dichiarato che prima di leggerlo era un’essere umano, mentre al termine della lettura era diventato un’altro essere umano. E che succede ogni volta che si termina la lettura di un testo. Questa è la potenza dei libri. E qui, si è soffermato sull’importanza di leggere i classici, che hanno lo straordinario potere di essere sempre attuali. Perché, come disse Dario Fo, Non fai in tempo a scrivere una cosa, che i classici ti hanno già citato.
Il film:

Regia di Claudio Rossi Massimi.
Un film con Remo Girone, Corrado Fortuna, Didie Lorenz Tchumbu, Moni Ovadia, Pino Calabrese. Genere Drammatico
Italia, 2021
Durata 90 minuti.
Libero è un appassionato venditore di libri usati ed Essien è un ragazzino immigrato che vive in Italia da qualche anno. L’amicizia tra i due passa attraverso i libri che Libero presta ad Essien e la complicità tra loro cresce parallelamente alle emozioni che ciascuno di questi romanzi può regalare.
I libri vanno letti due volte. La prima per capire, l’altra per pensare.
Libero
Essien incontra l’occidente attraverso la sua letteratura, Libero porta a compimento il significato del suo nome cercando di fare di Essien un uomo libero. La vita, con i suoi comandamenti, porrà un finale malinconico ma nulla è perduto dove c’è complicità e affetto.
Il libro, tratto dalla sceneggiatura del film:

Titolo: Il diritto alla felicità
Autore: Claudio Rossi Massimi
Editore: Di Felice Edizioni
Pagine: 88
Prezzo di copertina: € 10,00
Uscita: 1 gennaio 2021
ISBN: 9788894860696
“Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.”
Dario Fo
Crediti di iniziativa: Amministrazione Comunale di Besozzo (VA), Silvia Sartorio (Assessora alla Cultura del Comune di Besozzo), Cooperativa Il sorriso di Porto Ceresio / Compagnia Intrecci Teatrali, Filmstudio90 di Varese, Associazione Rotte Contrarie di Monvalle (VA).
Con il sostegno di: Istituto G. Adamoli di Besozzo (VA), Istituto E. Stein di Gavirate (VA), ISIS di Bisuschio (VA), Comune di Monvalle (VA), Sistema Bibliotecario dei Laghi.