Davide Mosca con “Amare una volta” ci porta nelle Langhe, nel 1947, in quel Piemonte di una volta, quello delle strade in mezzo al nulla, al verde, quello in cui i terreni, con i loro frutti, sono casa.
Nel suo libro Davide Mosca ci racconta l’amore di una giovane donna che con la sua gerla macina chilometri e chilometri per consegnare i prodotti dell’azienda di famiglia, quella dei Costamagna; un’azienda agricola a rischio, che ha ceduto in più punti, dopo la guerra.
Racconta di quell’amore unico, che sboccia e non te ne accorgi; non lo avevi nemmeno piantato in te quel seme. Improvviso e pericoloso, quel sentimento, darà nuova consapevolezza alla protagonista che, per la prima volta, metterà ogni cosa in discussione.
Un giorno uno sconosciuto incrocia la stessa strada di Virginia; dice di essere stato in guerra con suo fratello, di aver riportato qualcosa che gli apparteneva. Italo è un ex partigiano che si presenta dai Costamagna, senza essere creduto, né troppo ascoltato.
Eppure quel ragazzo, l’ultimo ad aver visto Beppe vivo, resta in zona, arrabattandosi qua e là per un po’ di pane e un giaciglio su cui passare la notte, accompagnato dalla sua chitarra e dai suoi canti sulla libertà.
Virginia che ama ballare e Italo che ama suonare e cantare: il destino sembra averli messi sullo stesso cammino.
Nessuno meglio di Virginia sa quanto quella relazione segreta sia sbagliata. Aiutata da qualcuno, ma messa sull’attenti da qualcun altro, cercherà di proteggere quell’amore folle e bellissimo fino alla decisione più difficile e all’epilogo tanto temuto.
“Amare una volta” è un libro che riporta indietro il tempo. È l’aria pulita, il verde dei campi, il susseguirsi delle stagioni. Davide Mosca è un narratore convincente e coinvolgente, un po’ crudele, devo dire, con il suo finale che lascia un po’ a mezzo respiro, come se dovesse esserci per forza, da qualche parte, un’altra pagina.
(la Books Hunter Jessica)

Titolo: Amare una volta
Autore: Davide Mosca
Editore: Salani
Genere: Romanzo
Cartaceo: € 16,00
Pagine: 272
Uscita: 9 settembre 2021
Nell’Alta Langa erano potenti e temuti, i Costamagna. Quando passava uno di loro, la gente mormorava e si toglieva il cappello. Poi è arrivata la guerra, che ha portato via troppi uomini e stravolto ogni equilibrio.
Adesso i padroni di un tempo devono vendere le loro terre per far quadrare i conti, e rompersi la schiena in quelle rimaste. Virginia, coi suoi diciannove anni e la sua sfacciata vitalità, è la più giovane della famiglia, l’ultima dei Costamagna, e non ha alcuna paura di faticare per costruirsi un futuro diverso.
Un giorno, tra i campi spunta uno sconosciuto. E un ex partigiano e ha percorso mille chilometri a piedi, dice, dal nord della Francia, soltanto per restituire un medaglione d’oro ai genitori del compagno d’armi che gliel’ha affidato in punto di morte. Avrebbe potuto venderlo e con quei soldi imbarcarsi per l’America, dimenticare l’orrore, ma ha preferito onorare quel debito morale.
Accolto dalla Duchessa, l’anziana donna che tiranneggia sui destini e sugli affari sempre più incerti dei Costamagna, il ragazzo viene messo alla porta: vadano a quel paese lui, il medaglione e anche la memoria di quel nipote traditore che ha combattuto al fianco dei ‘rossi’. E così se ne va con la coda tra le gambe, ma qualche sera più tardi ricompare in una cascina vicina, con una chitarra in mano e una voglia di suonare che fanno eco alla splendida irrequietezza di Virginia.

Davide Mosca è nato a Savona e vive a Milano, dove dirige la libreria Verso. Ha pubblicato vari romanzi, fra cui Breve storia amorosa dei vasi comunicanti (2019).