Dacia Maraini ci regala un romanzo intimo e sincero, una corrispondenza senza tempo, in cui ci racconta Pier Paolo Pasolini.
Perché proprio lei? Perché proprio adesso?
Dacia Maraini è stata una delle amiche più intime e care di Pier Paolo Pasolini, lo ha conosciuto e lo ha vissuto, nel suo tempo. Il 5 marzo ricorrerà il centenario della nascita di questo straordinario autore italiano, amato ancora oggi dalle nuove generazioni.
Il 3 marzo uscirà in libreria, per Neri Pozza, “Caro Pier Paolo”, un romanzo in cui Dacia Maraini costruisce una confessione delicata come una corrispondenza senza tempo, in cui tutto è presente e vivo. La sua è l’unica voce possibile per capire oggi chie stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento.

Titolo: Caro Pier Paolo
Autore: Dacia Maraini
Editore: Neri Pozza
Pagine: 240
Prezzo di copertina: € – ebook € 17,10
Uscita: 3 marzo 2022
ISBN: 978-8854523357
Pier Paolo Pasolini è un autore di culto anche per i più giovani. La sua è stata una vita fuori dagli schemi: per la forza delle sue argomentazioni, l’anticonformismo, l’omosessualità, la passione per il cinema, la sua militanza e quella morte violenta e oscura.
Sono passati cento anni dalla sua nascita, e quasi cinquanta dalla sua scomparsa. Eppure è ancora vivo, nitido, tra noi, ancora capace di dividere e di appassionare.
Di quel mondo perduto, degli amici che lo hanno frequentato, della società letteraria di cui ha fatto parte, c’è un’unica protagonista, che oggi ha deciso di ricordare e raccontare: Dacia Maraini.

Dacia Maraini è stata una delle amiche piú vicine a Pier Paolo. E in queste pagine la scrittrice intesse un dialogo intimo e sincero capace di prolungare e ravvivare un affetto profondo, nutrito di stima, esperienze artistiche e cinematografiche, idee e viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo e in particolare dell’Africa. Maraini costruisce questa confessione delicata come una corrispondenza senza tempo, in cui tutto è presente e vivo.
Nelle lettere a Pier Paolo che definiscono l’architettura narrativa del libro hanno un ruolo centrale i sogni che si manifestano come uno spazio di confronto, dove affiorano con energia i ricordi e si uniscono alle riflessioni che la vita, il pensiero e il mistero sospeso della morte di Pasolini ispirano ancora oggi all’autrice. Lo stile intessuto di grazia e dolcezza, ma anche di quella componente razionale e ferma, caratteristica della scrittura di Dacia, fanno di questo disegno della memoria che unisce passato, presente e futuro non solo l’opera piú significativa, ma l’unica voce possibile per capire oggi chi è stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento.

Dacia Maraini, figlia dell’orientalista Fosco e di Topazia Alliata di Salaparuta, discendente da una nobile famiglia siciliana, trascorse l’infanzia in Giappone. Ritornata in Italia, dopo un periodo a Bagheria, raggiunse il padre a Roma, ormai separato dalla madre. Nel 1957 fondò insieme ad altri la rivista letteraria «Tempo della letteratura». È stata a lungo compagna di Alberto Moravia.
Tutte le sue Opere sono raccolte in un Meridiano di recente pubblicazione. Con la raccolta di racconti Buio (1999) si è aggiudicata il Premio Strega. Con La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990), tra i romanzi italiani più venduti degli ultimi decenni, ha vinto il Premio Campiello.