Guido Morselli: lo scrittore del ‘900 sfortunato e incompreso, che non riuscì a far pubblicare le sue opere

Oggi su Books Hunters Blog, vi raccontiamo dello scrittore Guido Morselli.

Fra gli scrittori del ‘900 c’è anche Guido Morselli, colui che non ha mai pubblicato un libro in vita e sulla cui carta d’identità figurava non scrittore, ma agricoltore.

Nato nel 1912 a Bologna, Guido Morselli è il secondogenito di un’agiata famiglia della buona borghesia bolognese. Inizia a scrivere brevi saggi a carattere giornalistico, dopo essersi iscritto all’università. Dopo la morte della sorella Luisa nel 1938, Guido ottiene dal padre un vitalizio che gli permette di dedicarsi alla scrittura. Inizia anche la stesura di un diario, abitudine che lo accompagna per tutta la vita.

Guido Morselli
Guido Morselli (Wikipedia)

La storie delle sue pubblicazioni è davvero esasperata: invia in ogni dove i suoi manoscritti e riceve continui rifiuti, poi finalmente Rizzoli decide di pubblicare “Il comunista”, ma il cambio del direttore della casa editrice, manda all’aria tutto.

Paradossalmente Guido Morselli inizia a vivere e ad essere riconosciuto come scrittore solo dopo la sua morte per suicidio avvenuta nel 1973.

In una cartella intitolata “Rapporti con gli editori” con un fiasco disegnato a matita sul frontespizio si trova il carteggio inedito di Morselli con i responsabili delle case editrici, ai quali aveva sottoposto i propri scritti dal 1947 fino al 1973 e che avevano rifiutato la pubblicazione; uno fra i tanti Italo Calvino, allora direttore editoriale di Einaudi, a cui Guido Morselli rispose accettando la critica:

“La prego: quando ritorna a Milano me lo faccia sapere, verrò a salutarla e per me sarà incontrare un amico. Per non essere, a Lei, del tutto uno sconosciuto: sono emiliano, autodidatta, vivo solo su un piccolo pezzo di terra dove faccio un poco di tutto, anche il muratore; politicamente sono in crisi, con quasi nessuna speranza di uscirne.”

Dopo la sua morte, Adelphi pubblica “Roma senza Papa” e successivamente allo scoppio del caso Guido Morselli, tutte le sue opere. I rifiuti subiti per tutta la vita dallo scrittore, diventano scandalo. I suoi romanzi sono giudicati incredibili, culturalmente imponenti e originali.

Roma senza Papa - Guido Morselli

Il giornalista e scrittore Giulio Nascimbeni scrisse sul Corriere della Sera del 21 ottobre 1974:

«La prima tentazione è di dire che c’è stato anche un Gattopardo del Nord. Viveva in luoghi profondamente lombardi, tra Gavirate e Varese. Scrisse migliaia di pagine. Sperò a lungo che gli editori si accorgessero di lui. È morto il 31 luglio dell’anno scorso. Adesso esce un suo romanzo, Roma senza papa, pubblicato dalla Adelphi, e se ne resta attoniti, come davanti a un frutto raro e inimmaginabile.»

Guido Morselli

Curiosità:

  • Guido Morselli si suicidò, anche a causa dei costanti rifiuti degli editori, con un colpo di pistola.
  • Più volte nei suoi diari definì la pistola “la ragazza dall’occhio nero”.
  • Luciano Foà nel 1956, smarrì il manoscritto di Morselli, “Fede e ricerca”, negli archivi di Einaudi. Non fu più ritrovato.
  • Nella sua “casina rosa” sul colle gaviratese (Gavirate, Varese) di Santa Trinità, c’è un museo dedicato a lui e ai suoi scritti.

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2 comments

  1. Narrare la sorte dei manoscritti inviati agli Editori (italiani, non so cosa succeda all’estero) potrebbe costituire lo spunto per un fantasy/noir di successo.
    Traccia: i manoscritti sono in realtà esseri viventi, portatori di una narrazione. Alcuni di loro si perdono negli archivi della casa editrice, e muoiono di fame. Altri, imprigionati in una gabbia (detta cestino della carta straccia), vengono avviati al rogo e bruciati vivi.
    Per pochi fortunati la sorte è meno dolorosa: dopo che all’Autore è stata inviata una lettera che dichiara il manoscritto “non aderente alle linee editoriali, sorry”, vengono soppressi con una dose mortale di barbiturici..
    Ma qualcuno ce la fa ed è sopraffatto dalla gioia, finche gli arriva una lettera dall’Editore per informarlo che sì, il libro è piaciuto, ma i tempi sono difficili, i costi alle stelle, e la pubblicazione sarebbe oltremodo facilitata se egli, l’Autore, s’impegnasse a comprare qualche copia… due o tremila, tanto per cominciare.
    E a questo punto l’Autore si suicida, con una iniezione letale di Epson Cyan 29 da 3,2 ml.

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