Recensione “Oliva Denaro” di Viola Ardone

Viola Ardone racconta di un dramma e di una famiglia che quel dramma l’ha in qualche modo saputo affrontare pur rimanendone ferita nel profondo, per sempre.

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Nel suo libro “Oliva Denaro”, Viola Ardone ci porta indietro nella Sicilia degli anni ’60, consegnandoci una storia dura, intrisa di coraggio, quella di una quindicenne di nome Oliva, che reputa la sua diversità nei modi, nelle fattezze, nel pensiero un difetto, fino a che, proprio questa sua diversità di pensiero, la farà scontrare contro un nemico più grande di lei; fino a che, quel nemico, mostrandole i denti, le permetterà di decidere per se stessa come mai aveva fatto prima, andando contro a tutti e a tutto; sfidando le leggi assurde di quegli anni, dimostrando che una donna può, che una donna non deve.

Oliva ama studiare, ma è spaventata dalle regole della società, che impone un matrimonio combinato, che non contempla l’amore. Regole che sua madre le ripete costantemente, come fossero un mantra da tenere a mente. Suo padre invece è un uomo più silenzioso, mite. Parla poco, vorrebbe dirle di più, ma forse fa solo fatica a farlo. Non sono tutti bravi a parlare, alcuni sono bravi a fare il silenzio.

Oliva comincia a fiorire nel corpo, nei gesti e questo attira Paternò, un uomo di buona famiglia, di quelli che non accettano un rifiuto. È su quella strada dissestata che Oliva conoscerà la violenza e poi, scoprirà a sue spese che combattere certe leggi è come picchiare il vento, che certe idee sono così radicate nella società da non poter essere nemmeno discusse. Eppure Oliva sceglierà la strada meno scontata, la più complicata: quella del coraggio, quella della denuncia.

Nota: negli anni ’60 la legge italiana, nello specifico l’articolo 544 del codice penale, prevedeva che chi si macchiasse del reato di violenza sessuale potesse contrarre matrimonio con la parte offesa; in questo modo avrebbe visto la propria condanna estinta. Questo poteva accadere anche quando il reato era stato perpetrato ai danni di una minorenne. Questa legge è meglio nota come “matrimonio riparatore”; in pratica lo stupro era considerato oltraggio alla morale e non reato contro la persona. 

Viola Denaro racconta della sua protagonista ispirandosi a un’altra grande protagonista della nostra realtà: Franca Viola. Franca visse una situazione simile e combatté con tutte le sue forze. Fu la prima donna a rifiutare il “matrimonio riparatore”. La norma invocata a propria discolpa dal suo aggressore fu abrogata con la legge 442 nel 1981 a distanza di sedici anni dal rapimento. Solamente nel 1996 lo stupro divenne reato “contro la persona”.

Ma torniamo al libro, che vi proponiamo e consigliamo proprio oggi, 25 novembre, “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”. Un libro che non è solo la storia di una violenza, attenzione, perché di violenza fisica non si parla se non relativamente al fatto e, comunque, lo si fa in maniera molto delicata, scavando piuttosto nelle emozioni, nelle sensazioni, nel dolore di chi la subisce, e poi si va avanti, narrando del lungo strascico, delle conseguenze che toccano Oliva in un punto che nessuno vede e che non si sa descrivere.

Non ci sono parole giudicanti nella scrittura di Viola Ardone, ma riflessioni. E io sono favorevole alle riflessioni. Sono anche favorevole alla storia, a capire, ai diritti, a leggere. E al coraggio di essere se stesse. Sempre.

(la Books Hunter Jessica)

Titolo: Oliva Denaro
Autrice: Viola Ardone
Editore: Einaudi
Genere: Romanzo
Cartaceo: € 18,00 / Ebook: € 9,99
Pagine: 112
Uscita: 28 settembre 2021

«Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni».

È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro.

Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà piú farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no.

Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi.

Viola Ardone (Napoli 1974) insegna latino e italiano al liceo. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Il treno dei bambini (2019), caso letterario dell’anno, in corso di traduzione in trentaquattro lingue, che diventerà presto un film, e Oliva Denaro (2021).

Potete leggere la storia di Franca Viola, grazie al libro: “Franca Viola – La ragazza che disse no”.


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